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LO "SCALINO" NEL PASSAGGIO DI REGISTRO

06/09/2016
Gentilissima Giulia, mi chiedevo se lei riuscisse a rispondere ad alcune domande. Le mie domande sono relative al canto moderno e sono queste: - "passare di registro" è un concetto anche del canto leggero e significa passare da meccanismo 1 a meccanismo 2? - se sì è possibile non percepire più tale passaggio visto che nelle voci inesperte spesso questo è accompagnato da uno scatto o scalino difficile da eludere? - Voce mista significa che non si ha più la percezione del passaggio di registro? .... ovvero è una specie di voce a metà strada che permette di cantare gravi e acuti senza più nessun "scalino"... oppure è quella emissione che permette di cantare in M2 con lo stesso volume del M1? Io nonostante lezioni di canto (leggero) da diversi insegnanti oltre a non aver evidentemente imparato la giusta emissione (visto che non riesco a cantare!!) non ho capito se è normale avere sempre il cruccio del passaggio di registro ( nel senso che il cantante esperto sa passare senza farlo sentire e sa sempre esattamente "dove" passare) o se saper cantare vuol dire avere acquisito una emissione nella quale la voce sale e scende senza più "passaggio" non perché esso non ci sia (perché è fisiologico... l' assottigliamento delle corde) ma perché si è imparato a emettere la voce in un modo che permette di non sentire più (parlo di meccanismi e di sensazioni interne al cantante) tale passaggio. Le chiedo queste cose perché nel mio caso mi ritrovo a cantare sempre con due voci, una per i bassi/medi e una per gli acuti. Anche se molte volte riesco a "mascherare" la voce oltre il passaggio, io continuo a sentire una differenza tra i registri specialmente come sensazioni interne e quando sono sulla zona di transizione non riesco a gestire la voce quindi mi diventa impossibile cantare una canzone pensando sempre che in mezzo ci sarà questo passaggio e che non so mai bene quale sia il momento né il punto esatto dove passare di registro. Ovviamente quando provo a esercitarmi al pianoforte si sente sempre tra il do e il sol3 uno scalino insopportabile ...certo ci vorrebbe un insegnante ma ... ne ho già cambiati 3! Credo che non imparerò mai a cantare ma mi restano queste curiosità. La ringrazio molto se mi risponderà anche se immagino siano cose di cui avrà già parlato molte volte! Cari saluti, Raffaella
GIULIA RISPONDE
Ciao Raffaella. le difficoltà che incontri nel passaggio sono del tutto normali. Specie tra i cantanti di "moderno" lo “scalino” tra i registri è molto diffuso, c'è chi ne ha fatto un tratto caratteristico della propria vocalità (penso ad Elisa o Negramaro...). Tutto quello che hai detto è corretto. Lo “scalino” non si può evitare, a meno di cantare tutto nello stesso registro, a voce piena(di petto) o "sottile" (di testa). Quando la voce sale verso gli acuti "fisiologicamente", come sicuramente sai, la massa delle corde diminuisce e le corde stesse si assottigliano. Graduare questo cambiamento con escamotages e piccoli "trucchi" che non facciano avvertire il passaggio conduce a quella voce "mista" di cui si parla che altro non è l'alleggerimento della voce piena prima del passaggio verso l'acuto e l'irrobustimento della voce "di testa" nella discesa ai gravi.
Anche nella lirica esiste questo problema, specie tra le voci più gravi. E anche in questo ambito c'è chi fa un uso "sfacciato" dei registri (ad esempio Agnes Baltsa). Il vantaggio nella lirica è che essendo lo studio volto alla ricerca degli armonici e della massima risonanza nella voce, è più "facile" e naturale gestire il passaggio con una maggiore padronanza e fare in modo che questo non disturbi l'ascolto e non vada a inficiare troppo l’omogeneità della gamma vocale che è un obiettivo imprescindibile dell’arte lirica. Spero di averti detto qualcosa in più di quello che già sai molto bene. Un caro saluto
 
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