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Gli inizi...

14/09/2015
Cara Giulia, ti aggiorno sulla mia situazione. Sto finalmente studiando canto (14 lezioni) con un'insegnante, sento che la mia voce sta cambiando.  Ma ho un po' di dubbi per quanto riguarda la respirazione durante il canto. Io ho capito che nell'appoggio devo respirare cercando di abbassare il diaframma giù e di allargare le ultime costole, ma questo processo devo mantenerlo durante il canto? Se è così non rischio di cantare in apnea? Invece per quanto riguarda il sostegno, ho capito che devo cercare di mantenere tonici gli addominali bassi e  di far risalire  lentamente il diaframma Giusto? Comunque quando inizio a cantare dopo le prime 3-4 note, e attuando quello che ti ho descritto, certe volte sento come una chiusura e una restrizione alla gola. Nella zona acuta e nel cambio di registro (tenore) cerco di tenere giù il più possibile il diaframma e dare un colpetto con gli addominali bassi verso l'interno e sganciare la mandibola risultato: un po' di fastidio ai reni e certe volte prendo la nota. A lezione facciamo vocalizzi su scale di quinta e nona salti di terza e picchettati. Non ho mai fatto ne lip trill ne brr, secondo te sono utili? Stiamo studiando il vaccaj e l'aria "Saper bramate".
Adesso ti chiedo è mai possibile che nono riesco a conquistare il sol dopo il passaggio di registro e  cantare in  libertà?. Il mio insegnante sostiene che io tendo a chiudermi e non rilassarmi, di conseguenza la mandibola tende a irrigidirsi la gola a chiudersi , e che ci vuole tempo affinché il nostro strumento automatizzi tutti questi concetti. Quale esercizi mi proponi di attuare per la rigidità?. Scusa per i termini poco tecnici, ma avrei bisogno di consigli.
Grazie Giulia per quello che fai e per la professionalità con cui ti dedichi al canto. Saluti.
GIULIA RISPONDE
Buongiorno Gianluca.
Da quello che mi scrivi, mi sembra che tu sia un po’ troppo concentrato sugli aspetti “muscolari” del canto. Però è giusto chiarire alcuni punti: il diaframma è un muscolo che non possiamo controllare direttamente, e quindi non si può abbassare o alzare volontariamente. I suoi movimenti sono la conseguenza del movimento di altri muscoli. E’ verò però che costringerlo in basso, come mi sembra tu faccia, può portare problemi di varia natura, prima di tutto la chiusura della gola che descrivi tu . Questo perchè il diaframma è sospeso alla colonna vertebrale e quindi strettamente legato anche alla laringe. Ogni contrazione del diaframma ha una diretta conseguenza sulla “gola”. Credo che la tua rigidità derivi sostanzialmente da questa forzatura della respirazione, che, a mio avviso, dovresti abbandonare in favore di un movimento respiratorio profondo e ampio si, ma non forzato. Da quanto mi scrivi però, credo che il metodo del tuo insegnante vada invece in tutt’altra direzione, ossia quella del cosiddetto “affondo” che ha diversi sostenitori, tra i quali però io non ci sono... Il mio consiglio è, quindi, quello di sperimentare un altri tipo di approccio al canto, ovviamente in primis per la respirazione.
 
Un caro saluto
Giulia
 
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