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 Dizione in pillole
 
Regola principale 13/01/2012
Quando su una sillaba contente una e o una o non cade l'accento tonico, la e o la o si deve pronunciare sempre chiusa.
Esempio: tàvolo, lìbro, volànte, dìsco, bottìglia
   
 
Gli omonimi 15/12/2011
Nella lingua italiana si presentano casi di omonimie che si differenziano nel loro significato proprio in ragione del diverso tipo di accento fonico che le caratterizza, sebbene, per altro, tale accento non sia mai segnalato dalla grafica.
occorre prestare particolare attenzione al fine di evitare ambiguità e malintesi
Esempio: Affètto (sentimento) Affétto (verbo affettare)
   
 
La "Z" aspra 22/11/2011
La "z" aspra o sorda italiana è quella usata per pronunciare il vocabolo calza e deriva spesso dalla "-ti-" seguita da vocale del latino classico.
Esempi: pretium --> prezzo; tertium --> terzo; facetia --> facezia
   
 
La zeta dolce 17/10/2011
La "z" dolce o sonora italiana è quella usata per pronunciare il vocabolo zero e deriva spesso dalla "-di-" seguita da vocale del latino classico .Esempi: prandium --> pranzo,  radius --> razzo.
   
 
Pillola di oggi 01/10/2011
Quando su una sillaba contente una e o una o non cade l'accento tonico, la e o la o si deveno pronunciare sempre chiuse.
   
 
 

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