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Tecnica vocale
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Consigli su tecnica

23/11/2019
Cara Giulia, 
Sono Leonora ed ho 24 anni. Ho trovato il tuo blog per caso e mi sono decisa a chiederti delle cose che, a periodi, mi tormentano da anni. Ho sempre cantato sin da quando ero bambina, notando da subito quanto fosse difficile per me raggiungere note alte. Avevo la sensazione di strozzarmi o che mi mancasse un “appoggio” per così dire; ero estremamente convinta di essere un bel contralto, anche a causa del timbro scuretto. Un giorno, tanto tempo fa, determinata a cantare una particolare canzone, ecco lì che mi esce il primo acuto della vita. Non so come, forse la determinazione, ma ho avuto come la sensazione che la voce risuonasse nelle guance e che non passasse dalla gola (giusto per avere un’idea, la canzone era “next best superstar” di Mel C, nella parte finale). Usando questa impostazione (?) ho potuto cantare tantissime cose in più, per esempio “think” di Aretha Franklin in tonalità originale e senza fatica. Il problema è che, quando faccio così, il volume è abbastanza alto e soprattutto non adatto a tutti i generi musicali. Mi piacerebbe riuscire ad impostare in questo modo senza ogni volta avere la sensazione di aver ingoiato un microfono. Tra l’altro non è sempre facile riuscirci. Capita che mi vergogni tantissimo di questo “volume” spropositato e che quindi mi blocchi di conseguenza, cosa che mi crea estremo disagio. 
Il secondo dubbio è il seguente. A 17 anni mi sono decisa a studiare canto, in particolare canto lirico. Ero un po’ scocciata anche dalle persone che si sbilanciavano affibbiandomi registri quali contralto, mezzo, soprano e bla bla un po’ a caso. Cosa che mi faceva sentire più una disadattata che altro. Questo insegnante, che stimerò per sempre, ha pian piano scoperto la mia estensione che va da un Mi3 a Re6 vocalizzato. Ma anche lui non si è mai sbilanciato con il registro a causa del timbro non tanto chiaro. Quindi, prima di smettere per motivi personali, il dubbio era solamente tra soprano scuro e mezzosoprano. La mia domanda è: perché quando copro la voce, come in lirica appunto, riesco a raggiungere queste note, e se invece sto per esempio cantando in un coro (in cui l’omogeneità è tutto) e non imposto non riesco ad avere questa continuità? In pratica, metà dell’estensione se ne va e di nuovo ho la sensazione di non poter arrivare a cantare più il la del Do5, non importa quanto ci provi. Scusami se sono stata tanto prolissa e spero che sia stata chiara e che tu possa aiutarmi a trovare risposta a questi dubbi. Grazie mille e ciao 

GIULIA RISPONDE
Carissima Leonora,
hai concentrato nella tua email moltissimi aspetti e anche le principali problematiche della voce cantata!
Allo stesso tempo ti esprimi (così com'è normale che sia d'altronde....) con un linguaggio che rispecchia le tue sensazioni personali ma non può rendere perfettamente l'idea di quello che intendi.

Ad esempio: "la voce risuonasse nelle guance e che non passasse dalla gola ", potrebbe significare che non hai fatto salire la laringe effettuando il passaggio di registro...
Oppure: "perché quando copro la voce, come in lirica appunto, riesco a raggiungere queste note, e se invece sto per esempio cantando in un coro (in cui l’omogeneità è tutto) e non imposto non riesco ad avere questa continuità?"
Anche questa frase si presta a diverse interpretazioni...: cosa significa per te "coprire" il suono? "impostare"?
Da quello che mi dici io credo che sia tutto legato al passaggio di registro. Ossia che tu canti prevalentemente a "voce piena" e quando effettui il passaggio non riesci a gestire il suono.

Parlare di canto, come tu stessa dici, è difficile...:-)

Mandami una registrazione o vediamoci.

Un caro saluto
Giulia  
 
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