Gli acuti con la "i"
29/07/2011
Gentilissima Giulia,
ti scrivo ancora per una curiosità sulla posizione degli acuti.
Al conservatorio studio con un mezzosoprano (ho appena iniziato). Nei vocalizzi mi fa fare scale lunghe con la i e man mano che salgo negli acuti mi dice di arrotondarla in una U francese per creare spazio e aprire dietro. Ma io mi sento stretta e scomoda e quando mi viene da aprire la i in una A lei mi corregge, così mi viene una specie di suono intubato e fisso, che a lei però sembra coperto ed elegante. Alzo volontariamente il palato molle, ma ho paura che il suono mi vada troppo indietro, e a tratti mi "cracca" (in particolare sul Si acuto). In altri forum di canto ho letto che il palato molle non va alzato volontariamente bensì è un meccanismo automatico frutto della giusta pressione d'aria, ma ho i miei dubbi...
I picchettati, gli arpeggi e le agilità invece mi vengono con molta più facilità e precisione e mi danno molto più gusto e sento l'apertura adatta "dietro". Hai consigli da darmi riguardo il palato molle e i vocalizzi con la i?
Ti ringrazio infinitamente!
Chi ha detto che il palato molle si alza automanitcamente sotto l'impulso della pressione dell'aria ha detto una grande sciocchezza!!!
Il palato molle è una delle strutture principali che bisogna saper controllare nel canto lirico, magari facesse tutto da solo!!
Si impara con lo studio. Corrisponde a quel movimento che avviene nella prima parte dello sbadiglio. Ne ho già scritto.
Quanto ai vocalizzi con la "i": è vero che bisogna saper cantare con tutte le vocali in tutta l'estensione della voce ed è anche vero che la "i" negli acuti si allunga in una sorta di "u" francese ( e come si potrebbe mai cantare un acuto con la i visto che la "i" è una vocale che porta il suono "avanti" mentre gli acuti, come ti ho detto, sono collocati "indietro" in senso orizzontale ossia proprio nel palato molle di cui sopra?).
Ma è la vocale più inadatta a studiare gli acuti.
Niente "i" sugli acuti, ma "a" mantenendo l'altezza che la "i" ha intrinseca.
La "i" è una scorciatoia (di qualche insegnante) perchè rende comunque in qualche modo il suono udibile, e perchè non è da tutti saper insegnare a cantare la "a", vocale regina del canto, mantenendo una posizione alta senza "sprofondare" e quindi andare "indietro" nella maniera sbagliata, cioè "sotto" la linea orizzontale del palato.
Buon studio...
ti scrivo ancora per una curiosità sulla posizione degli acuti.
Al conservatorio studio con un mezzosoprano (ho appena iniziato). Nei vocalizzi mi fa fare scale lunghe con la i e man mano che salgo negli acuti mi dice di arrotondarla in una U francese per creare spazio e aprire dietro. Ma io mi sento stretta e scomoda e quando mi viene da aprire la i in una A lei mi corregge, così mi viene una specie di suono intubato e fisso, che a lei però sembra coperto ed elegante. Alzo volontariamente il palato molle, ma ho paura che il suono mi vada troppo indietro, e a tratti mi "cracca" (in particolare sul Si acuto). In altri forum di canto ho letto che il palato molle non va alzato volontariamente bensì è un meccanismo automatico frutto della giusta pressione d'aria, ma ho i miei dubbi...
I picchettati, gli arpeggi e le agilità invece mi vengono con molta più facilità e precisione e mi danno molto più gusto e sento l'apertura adatta "dietro". Hai consigli da darmi riguardo il palato molle e i vocalizzi con la i?
Ti ringrazio infinitamente!
Chi ha detto che il palato molle si alza automanitcamente sotto l'impulso della pressione dell'aria ha detto una grande sciocchezza!!!
Il palato molle è una delle strutture principali che bisogna saper controllare nel canto lirico, magari facesse tutto da solo!!
Si impara con lo studio. Corrisponde a quel movimento che avviene nella prima parte dello sbadiglio. Ne ho già scritto.
Quanto ai vocalizzi con la "i": è vero che bisogna saper cantare con tutte le vocali in tutta l'estensione della voce ed è anche vero che la "i" negli acuti si allunga in una sorta di "u" francese ( e come si potrebbe mai cantare un acuto con la i visto che la "i" è una vocale che porta il suono "avanti" mentre gli acuti, come ti ho detto, sono collocati "indietro" in senso orizzontale ossia proprio nel palato molle di cui sopra?).
Ma è la vocale più inadatta a studiare gli acuti.
Niente "i" sugli acuti, ma "a" mantenendo l'altezza che la "i" ha intrinseca.
La "i" è una scorciatoia (di qualche insegnante) perchè rende comunque in qualche modo il suono udibile, e perchè non è da tutti saper insegnare a cantare la "a", vocale regina del canto, mantenendo una posizione alta senza "sprofondare" e quindi andare "indietro" nella maniera sbagliata, cioè "sotto" la linea orizzontale del palato.
Buon studio...
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