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Il "passaggio"...

24/07/2011
Gentile Giulia,
sono Chiara, ti scrivo ancora per parlarti dei miei progressi in campo lirico, anche se non riesco ancora a superare un problema: sono un soprano e la zona del mio passaggio è sul Fa# e quando ci arrivo con i vocalizzi sento che cambia l'assetto all'altezza del palato e della gola, ma non capisco esattamente cosa devo fare per produrre un suono giusto e libero!
L'insegnante mi ha detto che nel passaggio devo pensare allo sbadiglio cosicchè il palato molle possa sollevarsi e la laringe abbassarsi, e siccome ancora non ho la padronanza di questo meccanismo (studio da pochi mesi) la mia voce "gratta"; inoltre mi ha suggerito un'altra immagine, cioè un filo che tira nella parte posteriore della mia testa, per capire come "aprire dietro".
Vorrei sapere se la zona del passaggio è un problema solo mio (c'è da dire che sono anche un pò timida e a volte chiudo la gola per paura) oppure è di tutti i principianti! Cosa mi consigli per capire come superare il passaggio di registro?
Mi sto preparando per l'ammissione al primo anno di conservatorio e temo di non riuscire a superare il problema al meglio e sbagliare davanti alla commissione.
Grazie mille per i tuoi consigli, attendo la tua risposta.


Ciao Chiara,
Il cosiddetto "passaggio" è un altro dei temi "caldi" del canto.
Per passaggio di registro si intende, comunemente, il passaggio dalle note cantate a voce piena, quando le corde vocali vibrano in tutta la loro massa, a quelle cantate con voce "più sottile", un meccanismo che la laringe mette in atto in maniera automatica, per consentire alla voce di scalare l'acuto.
Altro è il "passaggio" nella voce lirica, che utilizza un unico meccanismo di emissione del suono in tutta l'estensione.
Mi parli di passaggio addirittura sul fa#! C'è qualcosa che non mi convince: le voci femminili, per quanto acute, hanno questa zona "critica" qualche semitono più in basso.
Ritengo quindi, da quello che mi scrivi, che tu non applichi alcun meccanismo di preparazione del passaggio ma ci arrivi "dritta" come contro un muro.
Il passaggio va preparato nelle note precedenti, applicando quel meccanismo di spostamento "indietro" del suono nell'asse del palato e di innalzamento del velo palatino che tu descrivi.
Ma non è corretto parlare dello sbadiglio, quanto della prima parte dello sbadiglio, quando effettivamente il palato molle si alza.
Perchè nella seconda parte dello sbadiglio viene coinvolto l'abbassamento della laringe, che non ha niente a che vedere con l'alzarsi del palato.
E' facilissimo da osservare anche davanti ad uno specchio: mettiti sotto una buona luce e sbadiglia senza far scendere troppo la mandibola: osserverai il palato molle che si alza.
Per dirla tutta, ed è anche la mia personale opinione, c'è chi sostiene che il passaggio non esista.
Se il movimento del palato e della proiezione corretta del suono avviene gradualmente e non quando non se ne può fare a meno, il passaggio non si avverte.
Tutti, come dice Lauri Volpi, hanno una nota "falsa" nella propria gamma, ma parlare di passaggio serve e creare una difficoltà in più che può essere evitata con la giusta preparazione del suono.
Chiaro, è la mia opinione.
Per ultimo, non credo che questo abbia influenza sull'esame di ammissione, se non indirettamente, in quanto ne esce penalizzata l'omeogeneità della gamma, qualsiasi brano canti.
Prepara brani semplici ma sicuri: all'ammissione non serve dimostrare di conoscere la tecnica vocale, ma di possedere qualità musicali e vocali che ti permettano di intraprendere lo studio del canto lirico.
Buona fortuna!
Fammi sapere come va l'esame.
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