Il panico dell'esibizione
30/06/2011
Cara Giulia come va? spero bene..ti scrivo per la seconda volta, studio in conservatorio e sono al 3°anno, voce tenore...vorrei chiederti un consiglio...Quando mi capita di cantare in pubblico entro in uno stato di 'ansia' spaventoso, e questa ansia la vivo anche giorni prima dell'esibizione, e non riesco a respirare col diaframma, mi si chiude la gola, ciò mi blocca tutta l'estensione degli acuti e non riesco più ad utilizzare la tecnica, quindi vado completamante in 'TILT'...mi puoi, gentilmente, dare un consiglio?...ci sono dei farmaci in modo da riuscire a risolvere il problema? oppure pensi che parlare con uno psicologo possa aiutarmi?o cosa...tante volte penso di rinunciare a questa strada, perchè se
devo viverla in questo modo rischio di beccarmi un bell'esaurimento...credimi la vivo proprio male (anche quando mi va una lezione male )...tutto ciò mi fa stare malissimo, perchè vedo gli altri miei colleghi che riescono a cantare senza problemi, ti prego dammi un consiglio...con sincero affetto Giuseppe
Caro Giuseppe,
la questione che poni non è di poco conto e coinvolge molti di quelli che si dedicano ad attività artistiche, specie chi non ha ancora molta esperienza (ma non solo).
Anch'io ho vissuto in prima persona questo problema e mi sono fatta una mia idea che vado brevemente ad esporti.
Bisogna lavorare su più piani per fare in modo che la cosiddetta "emotività" si trasformi da elemento "distruttivo" in "costruttivo"
1) La preparazione tecnica.
E' necessario che la tecnica sia chiara e diventi un punto di riferimento quando si è sopraffatti dall'emozione, specialmente per quel che riguarda il"contatto" e il controllo del corpo.
2) La fiducia in se stessi.
Bisogna sentirsi all'altezza di quello che si sta facendo. Questa sensazione ancora una volta è data dalla sicurezza nello studio e nella preparazione e consente di affrontare il pubblico con gioia (anzichè con terrore)
3) L'abitudine.
Bisogna cercare occasioni per esibirsi in pubblico. Fatti ascoltare da tutti: da un amico, dalla fidanzata, dalla mamma...appena puoi canta un brano!
4) Dedicare del tempo alla studio della dimensione emotivo/psicologica della performance artistica. Purtroppo la stragrande maggioranza degli insegnanti non se ne cura affatto.
Lascia perdere i farmaci, non servono.
L'argomento meriterebbe un grosso approfondimento.
Spero di averti dato degli spunti.
Vista l'importanza della questione, pubblicherò la tua lettera.
Un caro saluto
Giulia
devo viverla in questo modo rischio di beccarmi un bell'esaurimento...credimi la vivo proprio male (anche quando mi va una lezione male )...tutto ciò mi fa stare malissimo, perchè vedo gli altri miei colleghi che riescono a cantare senza problemi, ti prego dammi un consiglio...con sincero affetto Giuseppe
Caro Giuseppe,
la questione che poni non è di poco conto e coinvolge molti di quelli che si dedicano ad attività artistiche, specie chi non ha ancora molta esperienza (ma non solo).
Anch'io ho vissuto in prima persona questo problema e mi sono fatta una mia idea che vado brevemente ad esporti.
Bisogna lavorare su più piani per fare in modo che la cosiddetta "emotività" si trasformi da elemento "distruttivo" in "costruttivo"
1) La preparazione tecnica.
E' necessario che la tecnica sia chiara e diventi un punto di riferimento quando si è sopraffatti dall'emozione, specialmente per quel che riguarda il"contatto" e il controllo del corpo.
2) La fiducia in se stessi.
Bisogna sentirsi all'altezza di quello che si sta facendo. Questa sensazione ancora una volta è data dalla sicurezza nello studio e nella preparazione e consente di affrontare il pubblico con gioia (anzichè con terrore)
3) L'abitudine.
Bisogna cercare occasioni per esibirsi in pubblico. Fatti ascoltare da tutti: da un amico, dalla fidanzata, dalla mamma...appena puoi canta un brano!
4) Dedicare del tempo alla studio della dimensione emotivo/psicologica della performance artistica. Purtroppo la stragrande maggioranza degli insegnanti non se ne cura affatto.
Lascia perdere i farmaci, non servono.
L'argomento meriterebbe un grosso approfondimento.
Spero di averti dato degli spunti.
Vista l'importanza della questione, pubblicherò la tua lettera.
Un caro saluto
Giulia
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