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Tecnica vocale
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Acuti e morbidezza

09/03/2015
Salve Giulia,
sono Marco, tenore, le ho già scritto per il problema della vocale i stretta...
Le mando questo video della "furtiva lagrima", cosi può capire le mie difficoltà.
Comunque ho parlato di una i stretta, ma tendenzialmente stringo sempre la gola, soprattutto nei passaggi difficili logicamente.
Ho la laringe sempre troppo alta e salendo sopra il passaggio i suoni mi si aprono limitandomi nella salita.
Spesso è come se la lingua fosse rigida e bloccata in alto.
La tecnica che mi viene insegnata attualmente si racchiude in questo: respirazione intercostale con apnea e piccolo tac di partenza, vocalità sempre rotonda e salendo raccogliere di più, voce nei risuonatori sempre in posizione.
Il mio insegnante è molto pignolo sul pretendere un colore omogeneo e sul principio di non spostare la posizione.
Ultimamente mi ha detto di lavorare moltissimo con la vocale u, comunque sempre alta e in maschera, dato che la mia croce è la laringe che sale e i suoni che si aprono salendo; devo dire che ne trovo giovamento, soprattutto provando i pezzi e i passaggi su questa vocale.
Parli pure con schiettezza e anche con termini tecnici se vuole
Spero si senta bene il video, aspetto risposta :)
 
Ciao Marco,
prima di tutto complimenti perchè hai una voce molto gradevole e canti già bene!
Quello che ho potuto capire dal video che mi hai mandato è che il tuo problema non riguarda questa o quella vocale (la "i" mi sembra giustissima) ma tutta l'emissione quando vai verso la tessitura acuta.
Qui attui dei meccanismi pre-stabiliti (apertura del suono, accentuazione dell'impulso respiratorio) che anzichè favorire la naturale ascesa all'acuto la complicano.
Cerco di spiegarmi meglio: quando ti affidi ad un'emissione più "naturale" tutto va bene, poi, salendo, cominci a pensare troppo (apro, chiudo, spingo, pronuncio) che "bloccano" per così dire il suono.
Questo "pensare" o voler applicare una "tecnica" ha come risultato lo scollegamento tra suono e fiato e di conseguenza l'impossibilità di governare la voce che si "arrangia" lavorando con muscoli sbagliati.
In realtà la voce nell'acuto è troppo aperta, tutte le vocali sono esageratamente allargate, mentre basterebbe pensarle così come sono...
I problemi vocali non si risolvono aggirando l'ostacolo con questo o quell'escamotage o camuffamento, ma cercando una soluzione vera, funzionale, che metta d'accordo respiro, suono e cavità di risonanza.
Mi rendo conto che detta così forse la cosa sembra facile ma ti assicuro che a volte "fare di meno" e lasciare il tempo alla voce di auto-organizzarsi è la soluzione migliore. Per fare questo però bisogna essere disposti a rinunciare a delle abitudini che ci danno sicurezza. Forse è questa la cosa più difficile!
Riscrivimi se vuoi


Grazie mille Giulia,
mi fa molto piacere discutere con lei, perché un orecchio esterno fa comodissimo, non che non mi fidi della mia insegnante, se cosi fosse avrei cambiato.
Premetto che ho iniziato il canto da autodidatta con le band rock, a circa 15 anni, quindi vizi a più non posso 
e comunque il mio primo maestro di canto lirico non ha gettato delle basi adeguate: cantavo molto orizzontale e non sulla verticalità, che per un principiante penso sia la prima cosa da fare nel cercare la propria voce e questa cosa mi è rimasta un po' ancora oggi.
I dischi e youtube hanno fatto il resto :)
Capisco che consigliare una voce immatura è più facile che lavorare con una persona che già comunque canta, però io sono pronto a cambiare anche perché è questo che vorrei fare nella vita e cosi come sono, anche se gradevole, la mia voce non interessa a nessuno in un ambito lavorativo serio di teatro.
La mia voce anche a detta sua è troppo aperta; può aiutare raccogliere i suoni su tutta la vocalità, salendo ancora di più?
Sul fatto della spinta del fiato, ci ho pensato e provato mille volte, ma non si dovrebbe sostenere la voce con l addominale, e salendo rinforzare? Questo soprattutto per i suoni presi dall' alto e negli acuti.
Se rilasso l' addome la voce non si appoggia in gola?
Il fatto dei muscoli della gola è verissima, sento una costrizione anche se appoggio e metto bene in maschera.
Cosa dovrei fare, o meglio, non fare? :)
Spero le faccia piacere aiutarmi nella risoluzione e non solo nella diagnosi dei miei problemi.
Grazie mille comunque.
 
Caro Marco,
ti rispondo volentieri anche se ad un certo punto sarebbe necessario e opportuno passare alla pratica per sperimentare le indicazioni.
Quello che intendo dire in breve e questo: ad un certo punto della tessitura, superata la zona centrale, perdi la naturalezza nell'emissione e sembra che tu voglia mettere a-priori in pratica dei principi che ritieni corretti. Quindi allarghi il suono, lavori con gli addominali e compi una serie di operazioni che però, come tu stesso hai verificato, non sono funzionali all'emissione ossia non migliorano il tuo modo di cantare ma lo complicano. Il tuo corpo e la tua voce saprebbero come trovare la strada giusta per cantare anche oltre la zona centrale, (che è ovviamente una terra un po' misteriosa e sconosciuta perché la si scopre solo cantando); dovresti solo dar loro tempo e modo di sperimentare e lavorare sull'aspetto senso-motorio, cioè cercare le sensazioni e l'equilibrio dinamico  per spaziare in tutta la tessitura. Noi sappiamo quando un suono è "giusto" e quando non lo è. Sono sicura che le tue sensazioni non sono sempre positive. Questo è un chiaro segnale che forse non dovresti perseverare su questa strada.
Quando cantiamo o teniamo un acuto, se riusciamo ad ascoltare ed assecondare la capacità della voce di trovare il suo equilibrio anche in situazioni tecniche più complesse, non c'è bisogno di pensare agli addominali o ad altri affari muscolari, al contrario è il suono che ci dà indicazioni dalle quali possiamo,  percepire e a-posteriori riprodurre volontariamente le sensazioni provate. Se invece vogliamo imporre rigidamente alla nostra voce di seguire schemi e principi che noi riteniamo corretti ecco che ci inceppiamo! La nostra insoddisfazione o frustazione fa il resto: entriamo in un circolo vizioso valutativo e svalutativo che come, tutti i giudizi, irrigidisce il corpo e gli impedisce di lavorare serenamente.
 
Un caro saluto!
Giulia


 
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