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News | anno 2020
Evgenij Onegin al Teatro dell'Opera di Roma
venerdì 07
feb
2020
Il 29 febbraio va in scena al Costanzi l’ultima recita di un vero gioiello della musica e della letteratura russe, Evgenij Onegin, affidato a due giganti del teatro musicale di oggi molto amati dal pubblico del Teatro dell’Opera: James Conlon sul podio e Robert Carsen che ripropone l’allestimento del capolavoro di Čajkovskij, creato nel 1997 per il Metropolitan Opera di New York. Il titolo ha conquistato il pubblico con la lettura scenica di grande fascino del regista canadese.
L’allestimento, creato nel 1997 per il Metropolitan Opera di New York, si mostra con tutta la sua carica di fascino nostalgico. Le atmosfere evanescenti in sintonia con l’amore per l’autunno dello stesso Puškin, sono dominate infatti dai colori che richiamano il tipico foliage delle foreste russe. Al centro di questo spaccato della Russia dell’Ottocento le storie d’amore irrealizzabili dei protagonisti. Il giovane poeta Lenskij ama la volubile Olga, la fanciulla semplice e pura Tat’jana ama il dandy Onegin che, inizialmente disinteressato alla donna, finisce maturo per innamorarsene quando ormai si è trasformata da umile ragazza di campagna in nobile dama della corte pietroburghese. Robert Carsen trasforma quello che viene definito “una enciclopedia della vita russa” in un allestimento minimalista che ne esalta ancora di più il profondo scandaglio psicologico tracciando un percorso, attraverso il colore, che segna la linea della vita stessa.
L’allestimento, creato nel 1997 per il Metropolitan Opera di New York, si mostra con tutta la sua carica di fascino nostalgico. Le atmosfere evanescenti in sintonia con l’amore per l’autunno dello stesso Puškin, sono dominate infatti dai colori che richiamano il tipico foliage delle foreste russe. Al centro di questo spaccato della Russia dell’Ottocento le storie d’amore irrealizzabili dei protagonisti. Il giovane poeta Lenskij ama la volubile Olga, la fanciulla semplice e pura Tat’jana ama il dandy Onegin che, inizialmente disinteressato alla donna, finisce maturo per innamorarsene quando ormai si è trasformata da umile ragazza di campagna in nobile dama della corte pietroburghese. Robert Carsen trasforma quello che viene definito “una enciclopedia della vita russa” in un allestimento minimalista che ne esalta ancora di più il profondo scandaglio psicologico tracciando un percorso, attraverso il colore, che segna la linea della vita stessa.
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