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News    |    anno 2019

Agnese di Ferdinando Paer al Regio di Torino

venerdì 22
feb 2019
Teatro Regio
Tra i suoi ammiratori ci furono Chopin e Berlioz, ma è ancora un “oggetto” misterioso quello che il Teatro Regio propone in prima rappresentazione in epoca moderna: è Agnese di Ferdinando Paer, un dramma semiserio su libretto di Luigi Buonavoglia che debuttò a Parma nel 1809.

Per il testo, Buonavoglia si ispirò alla commedia Agnese di Fizt-Henry di Filippo Casari (che aveva debuttato a Genova nel 1802) e che era a sua volta tratta dal romanzo The Father and Daughter di Amelia Opie (1801). Nell’estate del 1809 Paer era a Parma (la città dove era nato nel 1771) in visita a sua madre, e il conte Fabio Scotti gli commissionò un’opera per inaugurare il teatro privato nella sua villa a Ponte Dattaro, fuori Parma. Paer aveva pensato di interpretare lui stesso il ruolo di Uberto in occasione della prima al teatro di Villa Scotti il 3 ottobre 1809, ma poiché venne richiamato a Parigi dove era direttore e compositore alla corte imperiale di Napoleone, dovette rinunciare: il debutto ottenne un grande successo. Nel 1814, alla presenza di Paer, Agnese fu rappresentata alla Scala ottenendo un trionfo, tanto che venne replicata per cinquanta sere. Iniziò poi a essere eseguita in tutto il mondo, da Londra (1817) a Parigi (1819), da Varsavia (1830, in sala c’era Chopin che ne rimase affascinato) a Mosca, da San Pietroburgo a Santiago del Cile e Città del Messico. Fu lo stesso Paer, direttore musicale del Théâtre Italien di Parigi, a curare il debutto francese dell’opera nel suo teatro il 24 luglio 1819, con un cast di grandi star come Joséphine Fodor-Mainvielle nel ruolo di Agnese (per lei il compositore scrisse la nuova aria «Da te solo, o ciel clemente»), Marco Bordogni (Ernesto) e Felice Pellegrini (Uberto). L’opera venne ancora riproposta nella stagione 1820-21 e nel settembre 1824: il ruolo di Agnese venne affidato a Giuditta Pasta (per lei Paer aggiunse il duetto
«L’amato padre mio»).

Diego Fasolis, che la dirige al Regio, racconta: «Ho scoperto Agnese qualche anno fa grazie a Giuliano Castellani, un musicologo ticinese che ha lavorato su quest’opera e che ci ha fornito i materiali e le diverse versioni. È un’opera semiseria, uno stile che poi non si è più utilizzato molto: da una parte c’è grande emozione, grande commozione, e dall’altra grande divertimento, nel senso della vera opera italiana che frequenta tutti gli affetti. È una vetta in questo repertorio: è una partitura molto interessante, con un impegno del coro notevole, un’orchestrazione ricca, con un bel numero di personaggi, alcuni con arie molto difficili e virtuosistiche. È giusto che questo compositore torni in un cartellone importante».

Dal 12 al 24 marzo 2019.

Dramma semiserio in due atti
Libretto di Luigi Buonavoglia
dalla commedia Agnese di Fitz-Henry di Filippo Casari

Musica di Ferdinando Paer

Edizione critica a cura di Giuliano Castellani

Prima rappresentazione in epoca moderna

www.teatroregio.torino.it
 
 
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