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Forum: Insegnante e allievo
CARLA: ho dovuto cantare trattenendo le lacrime...


Giulia

 

discussione iniziata il:  23/10/2011 09:48

Il mio rapporto con la mia attuale insegnante di canto è davvero buono, sia dal punto di vista didattico che da quello umano… Se così non fosse, avrei sicuramente cambiato. Per questo motivo voglio cogliere questa occasione per offrire la mia testimonianza, parlando dell’insegnante che per cinque lunghi anni avrebbe dovuto formarmi, guidarmi e seguirmi in conservatorio. Non faccio nomi, ma si tratta di un maestro molto conosciuto e spesso chiamato nelle commissioni di vari concorsi di canto. Didattica: il suo pensiero è che “la tecnica non esiste, il diaframma lavora da solo e non si può governare”, e che per cantare è sufficiente “respirare con le vertebre fluttuanti e…pensare di cantare”. Rapporto umano: non rientravo tra i suoi preferiti, quelli che lui non correggeva quasi mai, quelli che avevano una bella voce e che dunque anche se sbagliavano erano comunque ascoltabili…Ad ogni errore mi faceva ripetere il passaggio mille volte (praticamente ogni battuta) senza darmi alcuna ulteriore indicazione che non fosse “pensa di cantare” e guardandomi sconsolato quando il passaggio veniva ripetuto esattamente uguale al precedente, fino a dirmi che non sapeva più cosa fare con me… Una sola volta, trattandomi come un caso disperato, è riuscito a farmi piangere davanti a tutta la classe, ma non si contano le volte in cui, per non dargli questa soddisfazione, ho dovuto cantare mentre trattenevo le lacrime e reprimevo quello che si agitava dentro di me…Non dimenticherò mai frasi come: “i tuoi suoni sono inascoltabili”, “se i suoni non sono emessi perfettamente, la tua voce risulta fastidiosa”, “tu non potrai mai cantare Bellini perché è troppo scoperto” e “tu hai bisogno che l’accompagnamento mascheri la tua voce”, “se dopo tutto questo tempo canti ancora così, prendi in considerazione l’idea di lasciar stare”. Credo che il tutto si commenti da solo e vorrei solo richiamare la vostra attenzione su quali effetti devastanti possa avere un maestro simile nella crescita psicologica, ma inevitabilmente anche nella resa canora di un ragazzo e dunque sulla grande responsabilità che la figura dell’insegnante di canto viene ad assumere. Sentendomi ripetere per anni queste cose, anche se razionalmente sapevo che erano false, ho sviluppato nel mio inconscio l’idea di essere un caso umano, mi sono chiusa al canto fino ad aver paura di aprir bocca, mi sono convinta di avere una brutta voce e si è radicata in me un’insormontabile paura del giudizio altrui… Il tutto mi ha completamente annientata: come poter solo pensare di sostenere un’audizione o un concorso con questo stato emotivo?

 
 

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