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RIGOLETTO di Giuseppe Verdi   -   Trama, Libretto, Opera completa e Personaggi

Titta Ruffo in Rigoletto

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Personaggi

Il Duca di Mantova, Tenore
Rigoletto, buffone di Corte, Baritono
Gilda, figlia di Rigoletto, Soprano
Sparafucile, bravo, basso
Maddalena, sua sorella, contralto
Giovanna, custode di Gilda, mezzosoprano
Il Conte di Monterone, baritono
Marullo, cavaliere, baritono
Matteo Borsa, cortigiano, tenore
Il Conte di Ceprano, basso
La Contessa, sua sposa, Mezzosoprano
Usciere di Corte, Basso
Paggio della Duchessa, Mezzosoprano
Cavalieri, Dame, Paggi, Alabardieri

Trama

Primo Atto

Nel Palazzo Ducale di Mantova, durante una sontuosa festa, il Duca, abituato a mescolarsi con il popolo sotto mentite spoglie, confida al fidato Borsa il desiderio di conquistare una giovane donna, Gilda, che incontra regolarmente all'uscita della chiesa. Borsa gli suggerisce di ammirare le nobildonne presenti, ma il Duca, dichiarando il suo spirito libertino, inizia a corteggiare la Contessa di Ceprano, scatenando la gelosia del marito. Quest'ultimo viene deriso dal giullare di corte, Rigoletto.  

Nel frattempo, in disparte, Marullo rivela agli altri cortigiani che Rigoletto, nonostante la sua deformità, avrebbe un’amante. La notizia diventa un pretesto per i cortigiani e il Conte di Ceprano per vendicarsi delle frecciate pungenti del buffone, pianificando il rapimento della donna. In realtà, la giovane che Rigoletto protegge gelosamente non è altri che sua figlia Gilda.  

Improvvisamente, irrompe il Conte di Monterone, un vecchio avversario del Duca, accusandolo pubblicamente di aver disonorato sua figlia. Rigoletto lo schernisce, ma Monterone, furioso, lancia una maledizione su di lui e sul Duca. Quest'ultimo ordina di arrestare Monterone, mentre Rigoletto, sconvolto, si allontana, tormentato dalle parole del Conte.  

Sulla strada di casa, Rigoletto incontra Sparafucile, un sicario che gli propone i suoi servigi. Rifiutando, Rigoletto lo allontana, ma si paragona a lui, riflettendo sulla propria misera esistenza e cercando di scacciare il pensiero della maledizione.  

Rientrato a casa, accoglie con affetto Gilda, ignara del suo ruolo a corte, e ordina alla domestica Giovanna di vegliare attentamente sulla figlia, temendo che possa essere insidiata. Tuttavia, il Duca si è già introdotto furtivamente nella casa. Dopo l'uscita di Rigoletto, il Duca si avvicina a Gilda, fingendosi uno studente povero, Gualtier Maldé, e dichiara il suo amore. Interrotto dalla presenza di qualcuno nei pressi, è costretto a rinunciare momentaneamente al suo intento. Gilda, rimasta sola, esprime i suoi sentimenti per il giovane.  

Intanto, i cortigiani, decisi a rapire la presunta amante del buffone, si aggirano nei paraggi. Con uno stratagemma, coinvolgono lo stesso Rigoletto, tornato sui suoi passi per un cattivo presentimento, facendogli credere che stiano pianificando il rapimento della Contessa di Ceprano. Rassicurato, Rigoletto accetta di partecipare, ma, bendato, inconsapevolmente facilita il rapimento di Gilda. Solo dopo che i cortigiani si sono allontanati, scopre con orrore la verità e ripensa alla maledizione.  

Secondo Atto

Tornato al palazzo, il Duca, che aveva cercato nuovamente Gilda, si dispera per il rapimento della giovane durante la sua assenza. Tuttavia, quando i cortigiani gli riferiscono di aver rapito l’amante di Rigoletto e che si trova ora nel palazzo, il Duca capisce che il destino è a suo favore e corre da lei.  

Rigoletto arriva poco dopo e, fingendo indifferenza, cerca di ottenere informazioni su sua figlia, ma viene deriso dai cortigiani. Quando scopre che Gilda è nelle stanze del Duca, scoppia d’ira e li accusa con veemenza. I nobili, sorpresi nell’apprendere che la giovane è sua figlia, continuano a trattenerlo.  

Gilda esce dalla stanza e, tra le lacrime, confessa al padre di essere stata disonorata. Rimasti soli, racconta a Rigoletto come ha conosciuto il giovane di cui ignorava la vera identità. Il buffone cerca di consolarla.  

Mentre passano i soldati che conducono Monterone in prigione, il vecchio Conte si ferma davanti a un ritratto del Duca e lamenta amaramente l’inutilità della sua maledizione. Rigoletto, però, replica che la vendetta sarà la sua risposta e decide di rivolgersi al sicario Sparafucile per eliminare il Duca.  

Terzo Atto

Per disilludere Gilda riguardo all’uomo che continua ad amare, Rigoletto la conduce alla locanda di Sparafucile, situata sulle rive del Mincio, dove il Duca, sotto mentite spoglie, si intrattiene. La giovane osserva di nascosto mentre l’amato si prende gioco delle donne e degli uomini che si innamorano, e corteggia Maddalena, sorella del sicario.  

Rigoletto ordina a Gilda di tornare a casa e di partire travestita da uomo per la sua sicurezza, mentre lui prende accordi con Sparafucile per uccidere il Duca. Ma, in preda a un’irrefrenabile attrazione, Gilda ritorna alla locanda, già in abiti maschili, e ascolta un drammatico dialogo: Maddalena, invaghitasi del Duca, supplica il fratello di risparmiarlo e di uccidere invece Rigoletto al momento del pagamento. Sparafucile, dopo qualche esitazione, accetta di uccidere il primo uomo che entrerà nella locanda prima di mezzanotte.  

Gilda, determinata a salvare il Duca, bussa alla porta fingendosi un mendicante e viene uccisa.  

A mezzanotte, Sparafucile consegna il corpo a Rigoletto, che, convinto di aver realizzato la sua vendetta, si prepara a gettarlo nel fiume. Tuttavia, sentendo in lontananza la voce del Duca, apre il sacco e scopre con orrore Gilda, ancora viva ma agonizzante. Tra le sue braccia, la giovane gli chiede perdono prima di morire. Disperato, Rigoletto realizza che la maledizione di Monterone si è compiuta. 

Guarda l'Opera

Dresda Opera House:Giuseppe Verdi: Rigoletto Molinari Pradelli Panerai Rinaldi Bonisolli.
Wixell - Pavarotti - Gruberova
Wiener Philharmoniker
Riccardo Chailly conductor

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