I VESPRI SICILIANI di Giuseppe Verdi - Trama, Libretto, Opera completa e Personaggi
IL SIRE DI BETHUNE, uffiziale francese (Basso)
IL CONTE VAUDEMONT, uffiziale francese (Basso)
ARRIGO, giovane siciliano (Tenore)
GIOVANNI DA PROCIDA, medico siciliano (Basso)
LA DUCHESSA ELENA, sorella del Duca Federigo d'Austria (Soprano)
NINETTA, sua cameriera (Contralto)
DANIELI, siciliano (Tenore leggiero)
TEBALDO, soldato francese (Tenore)
ROBERTO, soldato francese (Basso)
MANFREDO, siciliano (Tenore)
Siciliani, Siciliane, Soldati francesi, Comparse e corpo di Ballo, sei Giovanette, quattro Paggi, Maestro di Cerimonie, Nobili d'ambo i sessi, quattro Uffiziali, due Penitenti, un Carnefice, Siciliani
Nel 1282, a Palermo, i soldati francesi occupanti festeggiano in una piazza. Elena, duchessa e sorella del defunto duca Federico d'Austria, manifesta apertamente il desiderio di vendicare l'esecuzione del fratello, avvenuta l'anno precedente. I francesi, per umiliarla, le chiedono di cantare una canzone siciliana, ed Elena intona un'aria che incita il popolo alla ribellione. Una rivolta sembra imminente, ma l'arrivo improvviso del governatore Monforte paralizza i siciliani.
Arrigo, un giovane siciliano precedentemente arrestato su ordine di Monforte ma liberato inaspettatamente, raggiunge Elena e dichiara il suo disprezzo per il governatore, ignaro della sua presenza. Monforte si rivela e ordina un colloquio privato con Arrigo, mostrando un misterioso interesse per lui. Durante la conversazione, Monforte chiede informazioni sul giovane e sulla sua carriera, proponendogli di unirsi come ufficiale al suo esercito. Arrigo rifiuta sdegnato e rigetta l'ordine di allontanarsi da Elena e dai ribelli.
Secondo Atto
Il patriota siciliano Giovanni da Procida torna sull’isola dopo tre anni di assenza per cercare alleati contro la dominazione francese. Elena, Arrigo e altri seguaci lo raggiungono, discutendo piani per incitare i siciliani alla ribellione. Arrigo confessa il suo amore per Elena, che, seppur ricambiandolo, lo esorta a vendicare prima la morte del fratello.
Intanto, i soldati francesi trasmettono ad Arrigo l’invito di Monforte a un banchetto serale nel suo palazzo. Nonostante il suo rifiuto, viene condotto con la forza dal governatore. Nel frattempo, durante i festeggiamenti per il matrimonio di dodici coppie siciliane, i soldati francesi, provocati da Procida, irrompono e rapiscono le spose. Offeso nell'onore, il popolo siciliano, incitato da Elena e Procida, giura vendetta. Le loro grida si fondono con i canti festivi provenienti dal banchetto di Monforte.
Terzo Atto
Nel suo palazzo, Monforte legge una lettera inviatagli da una donna siciliana, un tempo da lui rapita e violentata. La donna gli rivela che il loro figlio, Arrigo, è cresciuto lontano da lui e chiede pietà per il giovane. Turbato, Monforte spera di trovare in Arrigo l’affetto che gli è mancato. Quando rivela al ragazzo la loro parentela, Arrigo reagisce con rabbia, consapevole che la verità lo separa per sempre da Elena.
Durante il banchetto, Arrigo incontra Elena e Procida, travestiti tra gli ospiti. I due gli confidano che Monforte sarà assassinato immediatamente e che la rivolta è pronta a scoppiare. Quando Elena si avventa su Monforte, Arrigo la disarma per salvare il padre, scioccando i cospiratori. Elena e Procida vengono arrestati, mentre Monforte e i francesi esultano per il presunto eroismo di Arrigo.
Quarto Atto
In prigione, Arrigo ottiene il permesso di vedere Elena un’ultima volta. La donna, furiosa, lo accusa di tradimento, ma cambia atteggiamento quando il giovane le rivela il motivo del suo gesto. Intanto, Procida riceve notizia dell’arrivo di una nave inviata dal Re d’Aragona, pronta a sostenere i siciliani.
Con l’esecuzione di Elena, Procida e gli altri ribelli imminente, Arrigo implora Monforte di risparmiarli. Monforte accetta a condizione che Arrigo lo riconosca come padre. Pur riluttante, il giovane acconsente, e Monforte non solo concede la grazia, ma approva le nozze tra Arrigo ed Elena. La donna, inizialmente esitante, viene persuasa da Procida a non opporsi, sfruttando la situazione favorevole.
Quinto Atto
Nel giardino del palazzo di Monforte, Elena incontra Procida, che le rivela che la rivolta esploderà durante la cerimonia nuziale. La donna, combattuta tra l’amore per Arrigo e la lealtà verso la patria, tenta invano di fermare il piano.
Durante la cerimonia, per evitare la strage, Elena finge di voler annullare le nozze, accusando Arrigo della morte del fratello. Disperato, il giovane si appella a Monforte, che insiste per continuare la funzione. Ma, al rintocco delle campane del vespro, la sommossa ha inizio. I siciliani irrompono nel giardino e si scagliano contro i francesi, dando avvio alla vendetta tanto attesa.
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