DON CARLO (DON CARLOS) di Giuseppe Verdi - Trama, Libretto, Opera completa e Personaggi
- FILIPPO II, re di Spagna - BASSO
- DON CARLO, infante di Spagna - TENORE
- RODRIGO, marchese di Posa - BARITONO
- Il grande INQUISITORE cieco, nonagenario - BASSO
- UN FRATE - BASSO
- ELISABETTA di Valois - SOPRANO
- La principessa EBOLI - MEZZOSOPRANO
- TEBALDO, paggio di Elisabetta - SOPRANO
- LA CONTESSA D'AREMBERG - ALTRO
- IL CONTE DI LERMA - TENORE
- L'ARALDO REALE - TENORE
- UNA VOCE DAL CIELO - SOPRANO
Paggi, Guardie di Filippo II, Frati, Familiari del Santo uffizio, Soldati, Magistrati,
Deputati delle provincie dell'impero spagnuolo, ecc.
In Spagna verso il 1560.
La foresta di Fontainebleau, inverno.
Elisabetta di Valois, figlia del re francese Enrico II, attraversa la foresta insieme al paggio Tebaldo e al suo seguito. Durante il cammino, dona alcune monete ai boscaioli presenti nei dintorni.
Nascosto tra gli alberi, Don Carlo, infante di Spagna, osserva Elisabetta senza farsi vedere. Si trova lì per conoscerla, essendo stato promesso in sposo alla giovane, nell’ambito di un accordo che dovrebbe sancire la pace tra Francia e Spagna, dopo anni di conflitti. Affascinato dalla sua bellezza, Carlo se ne innamora immediatamente.
Quando Elisabetta si smarrisce e ritorna nel bosco in cerca di aiuto, Carlo si presenta a lei fingendo di essere un inviato spagnolo al servizio del conte di Lerma. Rimasti soli, Carlo si rivela a Elisabetta e le mostra il ritratto del suo promesso sposo, lasciando che lei capisca chi si trova davanti. I due confessano di amarsi, ma il loro momento viene interrotto dal colpo di un cannone, che annuncia la firma della pace tra i due regni. Poco dopo, Tebaldo informa Elisabetta che il re di Francia ha deciso di offrirla in sposa non a Carlo, bensì a Filippo II, padre dell’Infante. Elisabetta, pur soffrendo, accetta per dovere politico. Carlo rimane solo, sopraffatto dalla disperazione.
Secondo atto
Parte I: Il chiostro del convento di San Giusto, in Spagna.
I monaci intonano preghiere per l’anima dell’imperatore Carlo V, chiedendo a Dio di perdonare la sua superbia e concedergli la pace eterna. Don Carlo, nipote dell’imperatore, appare profondamente tormentato: la donna che ama è diventata sua matrigna dopo aver sposato suo padre, Filippo II. In quel momento, un frate, che Carlo scambia per il defunto nonno, gli si avvicina e lo ammonisce: la vera pace si trova solo in cielo.
Rodrigo, marchese di Posa e grande amico di Carlo, arriva al convento e ascolta i tormenti del giovane. Per distoglierlo dal suo dolore, lo sprona a dedicarsi a una causa nobile: la liberazione delle Fiandre dal dominio oppressivo di Filippo. I due si giurano fedeltà eterna. Poco dopo, Filippo ed Elisabetta visitano il convento, riaccendendo nel cuore di Carlo una sofferenza insopportabile.
Parte II: I dintorni del convento.
La principessa di Eboli intrattiene la corte della regina cantando una canzone che racconta la storia di un re moro innamorato di una donna velata. Rodrigo, approfittando della distrazione generale, consegna segretamente a Elisabetta una lettera di Carlo. Colpita dalle parole del giovane, la regina accetta di incontrarlo.
Quando i due si ritrovano soli, Carlo le chiede di intercedere presso Filippo affinché gli permetta di partire per le Fiandre. Sebbene Elisabetta prometta il suo aiuto, Carlo, sopraffatto dall’amore, dichiara nuovamente i suoi sentimenti. Filippo arriva improvvisamente e, irritato nel trovare la regina sola, punisce la sua dama di compagnia, la contessa di Aremberg, ordinandole di tornare in Francia. Rimasto solo con Rodrigo, Filippo si confida con lui, apprezzandone il coraggio ma avvertendolo del pericolo rappresentato dal Grande Inquisitore.
Terzo atto
Parte I: I giardini reali a Madrid.
Durante una festa in onore della regina, Elisabetta decide di ritirarsi in preghiera, lasciando alla principessa di Eboli il proprio mantello e la maschera per non far notare la sua assenza. Più tardi, Carlo arriva nei giardini, attirato da un biglietto anonimo che crede inviato dalla regina. Scopre invece che a invitarlo è stata Eboli, convinta che Carlo sia innamorato di lei. Resasi conto dell’equivoco, la principessa reagisce con rabbia e minaccia di rivelare tutto al re. Rodrigo interviene per proteggere Carlo, convincendolo a consegnargli documenti compromettenti.
Parte II: Una piazza di fronte alla basilica di Madrid.**
La scena si apre con una folla radunata per assistere all’esecuzione di alcuni prigionieri condannati dall’Inquisizione. Il popolo acclama il corteo reale, mentre Filippo, con fermezza, dichiara di voler punire i ribelli. Don Carlo si presenta accompagnando sei delegati delle Fiandre, implorando giustizia per il loro popolo, ma Filippo rifiuta le richieste. In preda alla collera, Carlo sguaina la spada contro il padre, ma Rodrigo interviene per calmarlo, guadagnandosi la gratitudine del re, che lo nomina duca.
Quarto atto
Parte I: Lo studio di Filippo.
Filippo riflette amareggiato sul fatto che Elisabetta non lo abbia mai amato. Il Grande Inquisitore lo raggiunge, sostenendo la necessità di condannare Carlo a morte e chiedendo anche l’eliminazione di Rodrigo, considerato un pericolo per la Chiesa.
Poco dopo, Elisabetta si presenta per reclamare uno scrigno che le è stato sottratto, ma Filippo lo apre e ne estrae un ritratto di Carlo, accusandola di tradimento. La regina sviene, e la principessa di Eboli confessa di aver rubato lo scrigno e di aver avuto una relazione con il re. Elisabetta, indignata, la condanna a vivere in convento. Rimasta sola, Eboli si pente delle proprie azioni e decide di cercare un modo per salvare Carlo.
Parte II: La prigione di Carlo.
Rodrigo visita Carlo e lo informa di aver preso su di sé le accuse rivolte all’amico per salvarlo. Poco dopo, Rodrigo viene assassinato da sicari inviati dal Sant’Uffizio. Con le ultime parole, esorta Carlo a proseguire la lotta per la libertà. Filippo arriva per liberare il figlio, ma Carlo lo respinge, accusandolo della morte di Rodrigo. Una sommossa popolare esplode per salvare Carlo, ma l’intervento del Grande Inquisitore reprime i ribelli.
Quinto atto
Il chiostro di San Giusto, notte.
Elisabetta, davanti alla tomba di Carlo V, prega per avere la forza di dimenticare il passato. Carlo la raggiunge per un ultimo addio, e lei lo esorta a dedicarsi agli ideali di Rodrigo. Mentre si separano, arrivano Filippo e il Grande Inquisitore, decisi a punirlo.
Carlo si rifugia nella tomba dell’imperatore, che si apre rivelando il frate. Questi, identificandosi come Carlo V, copre il giovane con il mantello e lo conduce con sé, affermando che solo in cielo si troverà pace.
Elisabetta di Valois - MONTSERRAT CABALLE
La Principessa d'Eboli - GRACE BUMBRY
Don Carlo - JAUME ARAGALL
Rodrigo - RENATO BRUSON
Filippo II, Re di Spagna- SIMON ESTES
Voce dal cielo - EWA GODLEWSKA
Il Grande Inquisitore - LUIGI RONI
Un Frate - OLIM SADOULLAIEV
Tebaldo - PIERRETTE DELANGE
Orchestre National de France
Conductor - THOMAS FULTON
Director - JEAN-CLAUDE AUVRAY
Chorus master - JACQUES JOUINEAU
I video sono stati rilasciati da terzi sotto Licenza YouTube standard. Le immagini riportate in questa pagina sono di pubblico dominio salvo ove diversamente specificato.
COMMENTI