- Rapporto controverso con l’affettività
- Atteggiamento infantile nei confronti dei sentimenti vissuti come pericolosi
- Consapevolezza della propria sensualità, vissuta come elemento trainante nella relazione
- Buona capacità di ascolto del proprio corpo e totale padronanza nel gioco della seduzione
- Aggressività
- Paura profonda della perdita della libertà, tanto da essere condizionata da questa in ogni scelta
- Insicurezza di fondo (dovuta a motivi culturali, ecc.) espressa dal rapporto fatalistico con il destino e la superstizione
- Consapevolezza del femminile e della sua forza, in continuo ma non subalterno rapporto dialettico con il maschile
- Scelta di non aderire ai modelli femminili dominanti, vissuti come espressioni di un’altra cultura
- Adesione al SuperIo rappresentato dalla proprie origini ma con la profonda necessità di trovare altre regole, capaci di esprimere un sincero anelito alla libertà psicologica e sessuale
- Latente desiderio di morte, si può ipotizzare motivato dallo sforzo emotivo di gestire la carica innovatrice delle proprie pulsioni |
- Aggressività manifesta, tenuta sotto controllo con estrema difficoltà
- Insicurezza nei confronti del proprio maschile e necessità di affermarlo anche attraverso la violenza
- Paura nei confronti della sessualità, vissuta come pericolosa e destabilizzante
- Adesione fittizia alle regole che maschera una necessità di trasgressione mal gestita che può portare all’autodistruzione
- Profonda insicurezza affettiva generante un istinto di possesso cieco ed assoluto
- Rapporto controverso con il proprio corpo, vissuto come pericolosamente autonomo dalla mente
- Confusa gestione delle emozioni
- Rapporto problematico con il femminile, inteso come espressione di dualismo (purezza e attrazione) senza capacità di mediazione
- Incapacità di confrontarsi con la propria passionalità
- Costante riferimento alle pulsioni di morte, espresse sia con esplosioni di violenza, sia con l’annichilimento
- Rapporto ambivalente nei confronti della libertà reale ed emotiva, vissuta come anelito ma anche come perdizione
- Paura della propria fragilità come della “sotterranea” tenerezza |