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News    |    anno 2024

Teatro Regio Torino | I prossimi appuntamenti

mercoledì 10
gen 2024

Giovedì 25 gennaio alle ore 20 va in scena Don Pasquale, dramma buffo in tre atti di Gaetano Donizetti. Il Teatro Regio ripropone il fortunato allestimento firmato da uno dei maestri della drammaturgia musicale italiana: lo scrittore, giornalista e regista Ugo Gregoretti, la cui regia è ripresa per l’occasione da Riccardino Massa, a lungo direttore di scena al Regio. Le scene e i costumi sono del grande Eugenio Guglielminetti, pittore e scultore scomparso nel 2006 che elesse il teatro quale forma d’arte prediletta, divenendo uno degli scenografi contemporanei più impegnati e apprezzati. Il maestro Alessandro De Marchi, con la sua consueta attenzione verso le modalità interpretative dell’età del belcanto, condurrà l’orchestra attraverso una partitura spumeggiante. Protagonisti sono: Nicola Alaimo e Lucio Gallo si alterneranno nel ruolo del titolo; Maria Grazia Schiavo e Francesca Pia Vitale interpreteranno la giovane Norina; Antonino Siragusa e Matteo Falcier vestiranno i panni di Ernesto; Simone Del Savio e Vincenzo Nizzardo sosterranno il ruolo del Dottor Malatesta. Marco Sportelli e Franco Rizzo si alterneranno nel personaggio del notaro.

 

Definito il “culmine dell’opera buffa”, Don Pasquale mantiene ancora i ruoli tradizionali della commedia dell’arte ma ne abbandona l’eccesso di stratagemmi e colpi di scena, spostando l’interesse dall’intreccio artificioso al ritratto umano dei personaggi e inclinando decisamente verso la commedia sentimentale. Alla fortuna dell’opera, come testimonia ogni ripresa, ha contribuito lo sviluppo di un gusto interpretativo sempre più rispettoso del rilievo artistico grazie al quale la musica di Donizetti si è conquistata un posto stabile tra i lavori intramontabili.

Don Pasquale è in scena per sei recite dal 25 gennaio fino al 1 febbraio; l’Anteprima Giovani, riservata agli Under 30, è in programma mercoledì 24 gennaio alle ore 20.

L’opera sarà presentata mercoledì 17 gennaio al Piccolo Regio Puccini alle ore 18.
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Venerdì 12 gennaio 2024 alle ore 20, al Piccolo Regio Puccini va in scena – in prima esecuzione a Torino – l’opera per bambini in un atto Il piccolo principe, un nuovo allestimento del Teatro Regio in collaborazione con il Conservatorio “G. Verdi” di Torino e il Conservatorio “A. Vivaldi” di Alessandria.

Il racconto di Antoine de Saint-Exupéry, divenuto un classico della letteratura per ragazzi, è ora un’opera musicale, in cui storie di amicizia e di amore si intrecciano in un viaggio educativo e sentimentale alla ricerca e alla scoperta del senso della vita. Protagonisti sono un pilota di aereo e un piccolo principe venuto da un mondo lontano, le cui vicende spaziano tra diversi pianeti e raccontano un universo pieno di sorprese e di verità, attraverso incontri con personaggi stravaganti, una rosa e bizzarri animali. Uno spettacolo per tutti, perché ogni adulto è stato bambino una volta.

Il piccolo principe sarà in scena per cinque recite a gennaio (venerdì 12 ore 20, sabato 13 ore 16 e domenica 14 ore 16) e a febbraio (venerdì 2 ore 20 e sabato 3 ore 16).

L’opera, della durata di un’ora circa, è rivolta al pubblico dei bambini dai 5 agli 11 anni.
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Il 27 e 28 gennaio, al Piccolo Regio Puccini va in scena Il diario di Anna Frank, opera-monologo del compositore russo Grigorij Frid, dall’omonimo diario di Anna Frank. L’opera della durata di un’ora circa è rivolta ai ragazzi dagli 11 ai 18 anni.

L’allestimento del Teatro Regio è presentato in occasione del Giorno della Memoria.

 

Grigorij Frid (1915 –2012), che durante l’adolescenza aveva subito la deportazione in Siberia con la famiglia, si rispecchia nella vicenda e se ne appassiona, facendone nel 1969 un monodramma per soprano e orchestra da camera.
La regista Anna Maria Bruzzese così racconta cosa vedremo: «Ho pensato allo spazio scenico come a una stanza che richiama solo in parte l’alloggio segreto. Alle tre pareti della scena si aggiunge un tulle che funge da quarta parete, come una finestra che può oscurare o aprirsi per permetterci di vedere cosa capita all’interno. In questo modo chi osserva-ascolta-legge vede una rappresentazione della realtà soggettiva e non reale, perché ad Anna è impedito di uscire. Per raccontare il modo distorto e incompleto in cui il reale entra nell’alloggio ho utilizzato il teatro d’ombra. L’alloggio sarà per molto tempo l’unica realtà di Anna, in cui il mondo fuori entra solo attraverso ciò che si può vedere spiando dalla fessura di un’anta oscurata, dai rumori, dal ricordo visivo delle vedute di Amsterdam, dalle notizie sentite alla radio e dai giornali che gli inquilini ricevono. Tutto ciò è spunto per la sua immaginazione, il campanile che sente ma che non vede dalla finestra, la pioggia o le chiatte sui canali, i rumori di notte amplificati dalla paura. Ombre che ci restituiscono timore, sogni, immagini di gioco o della realtà interna alla casa».

 
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