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News    |    anno 2014

La Cenerentola - ossia la bontà in trionfo

lunedì 10
mar 2014
Venerdì 21 Marzo 2014   •   ore 21:00  
Teatro San Giovanni Bosco
Bergamo – via San Sisto, 9 (quartiere Colognola) 
Circolo Musicale Mayr-Donizetti
 
LA CENERENTOLA 
OSSIA LA BONTÀ IN TRIONFO 
Melodramma giocoso in due atti. Musica di Gioachino Rossini 
Personaggi ed interpreti 
 
Don Ramiro  LIVIO SCARPELLINI 
Dandini  CARLO MORINI
Don Magnifico  MICHELE GOVI
Clorinda  MIRELLA DI VITA
Tisbe  ELENA SERRA
Angelina (Cenerentola)  JULIJA SAMSONOVA-KHAYET 
Alidoro  GIOVANNI GUERINI 
 
Coro Opera Ensemble 
maestro del coro  UBALDO COMPOSTA 
 
concertatore al pianoforte  DAMIANO MARIA CARISSONI 
 

Note di regia
La Cenerentola è un’opera veramente unica non solo per l’alta qualità e l’abbondanza della sua musica, ma anche per l’incredibile valore del suo libretto. È questa una delle poche occasioni in cui Rossini si è cimentato a musicare un testo che, oltre ad essere scorrevole e scenicamente efficace, è pure ricco di comicità sottile, raffinata, diretta. Oltre a questi tratti di pregio, va rimarcato come tutta la narrazione poetica sia pervasa da quella mezza tinta dolcemente malinconica tipica del primo Ottocento e nota come melodramma larmoyant. Rossini, seguendo con la sua genialità le suggestioni del librettista, rende meravigliosamente questo clima soffusamene preromantico. Assistendo ad una recita riuscita di La Cenerentola, si ride e si deve ridere; ma se l’allestimento “funziona”, è giusto che sfugga anche qualche lacrimuccia; se da un lato si resta infatti contagiati da momenti esilaranti come lo spassoso travestimento di Dandini non ci si deve stupire di una certa commozione di fronte alle umiliazioni che precedono il lieto epilogo dalla vicenda umana di Angelina. Alla fine più che l’euforia della risata ciò che più ci appaga è la complicità che insorge nei confronti di questa semplice fanciulla nel cammino verso il giusto premio per tanta bontà. Il trionfo, cioè la prospettiva di una vita coniugale felice, è però raggiunto solo dopo aver patito e dopo aver saputo concedere il perdono alle crudeli sorellastre e al bieco patrigno. A tal proposito non dobbiamo dimenticarci che La Cenerentola, anche in virtù di questo cammino iniziatico, è una fiaba per antonomasia. In essa infatti le figure degli antagonisti di prammatica, apparentemente più comici che crudeli, appaiono contaminate da elementi di magia ed aiutanti magici. Ferretti coglie lo spunto introducendo nella vicenda la figura di Alidoro “maestro e filosofo”, autentica risposta illuministica alla fata madrina di Cendrillon / Conte de Fées del grande Charles Perrault. Nella mia lettura registica, per rendere conto di questi presupposti sarà mia guida la celebre lezione del maestro Jean-Pierre Ponnelle. Per questo ho deciso di ripercorre le sue orme con una libera interpretazione, intesa come omaggio, di una sua edizione che, per freschezza, forza comunicativa e spontaneità, rimane attualissima benché risalga a quarant’anni fa. Coerente al modello tenterò di riproporre la perfetta fusione di smagliante comicità e di delicato patetismo sentimentale. Diverse saranno invece le entrate ed uscite di attrezzi ed elementi di scena e la dinamica scenografica, giocata sulla festosa salita e discesa di proiezioni e fondali originali, ideati da Elisa Gandelli.
a cura di Valerio Lopane

La Cenerentola è un’opera tanto perfetta quanto irta di ostacoli. Il nodo più complesso emerge dalla sua natura ambigua di melodramma giocoso e comico che sfocia nel clima meditativo e sentimentale. La difficoltà di rendere questa commistione di generi ─oltre a quella di rispondere alle richieste altissime della musica─ è il motivo per cui essa appare raramente nei cartelloni teatrali. Dobbiamo dunque ringraziare il regista Valerio Lopane ed il maestro Damiano Maria Carissoni che hanno deciso di presentare al pubblico una simile perla musicale. Ricordiamo che l’opera contiene una tra le più celebri Sinfonie di Rossini e molti altri gioielli di virtuosismo e di espressività belcantistica: Una volta c'era un re (Canzone Leit-Motiv di Cenerentola), Un soave non so che (duetto, Ramiro - Angelina), Come un'ape nei giorni d'aprile (cavatina, Dandini), Parlar... pensar... vorrei (quintetto), Questo è un nodo avviluppato (sestetto), Nacqui all’affanno e al pianto – Non più mesta accanto al fuoco (scena e rondò di Cenerentola). Il maestro Carissoni, che dirigerà dal pianoforte, si è quindi rivolto ad artisti fortemente votati alla “causa Rossini” (e in più occasioni già applauditi al Circolo). Accanto al competente Coro Maschile Opera Ensemble, diretto ed istruito dal maestro Ubaldo Composta, è stato chiesto a uno specialista come Livio Scarpellini di dare smalto e carattere al principe Don Ramiro. Ritornerà lo scintillante Michele Govi per dar vita al sornione Don Magnifico, mentre l’inesauribile brio di Carlo Morini animerà Dandini. L’esperto Giovanni Guerini interpreterà Alidoro. Nuove per il Teatro San Giovanni Bosco sono due delle tre voci femminili. La verve comica delle sorellastre sarà affidata a Mirella Di Vita, Clorinda ─che per l’occasione eseguirà l’aria aggiuntiva Sventurata mi credea─ e ad Elena Serra, Tisbe (Maddalena in Rigoletto nella presente stagione). Il ruolo di Angelina (Cenernetola), sarà affidato a Julija Samsonova-Khayet, artista che si è imposta nelle audizioni promosse dal Circolo nel luglio scorso e che ha già ottenuto numerosi ruoli di primo piano nel circuito del Rossini Opera Festival di Pesaro. Le scene originali sono firmate da Elisa Gandelli.
 
 
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