News | anno 2012
Joseph Schmidt. "The pocket Caruso" Un tenore in fuga.
domenica 15
gen
2012
Un libro per celebrare il Giorno della Memoria, 27 gennaio 2012.
Joseph Schmidt. “The pocket Caruso” Un tenore in fuga.
Zecchini Editore
Joseph Schmidt (1904-1942). Tenore austro-ungarico di grande statura artistica ad onta di una davvero esigua complessione fisica, tale da comportargli l’appellativo di “pocket Caruso”. Assurto a fama internazionale in campo musicale e cinematografico, dall’intera Europa tra le due grandi guerre alle Americhe, si vide ben presto condannato al silenzio dalle leggi razziali naziste che gli preclusero ogni avvenire d’artista e d’uomo fino a quando, appena trentottenne, trovò tragica fine in un lager svizzero: una conclusione non certo lontana dalle spietate morfologie di un delitto (purtroppo) senza castigo. Ma il suo nome risorse ben presto riguadagnandogli, tra la fine degli anni ’40 e ’50, la popolarità invano negata a doti incontestabili che, in virtù di numerose incisioni discografiche e di film musicali, si rendono oggetto di ripetuti approfondimenti ed esegesi. L’Autore offre ora un ulteriore contributo, convintamente partecipato, a che il gran nome dello sfortunato cantore trovi rinnovata occasione di celebrazione, lasciando che gli eventi che lo travolsero emergano da un passato non più recente per reinventarli ed oggettivarli come materia di narrazione
Joseph Schmidt. “The pocket Caruso” Un tenore in fuga.
Zecchini Editore
Joseph Schmidt (1904-1942). Tenore austro-ungarico di grande statura artistica ad onta di una davvero esigua complessione fisica, tale da comportargli l’appellativo di “pocket Caruso”. Assurto a fama internazionale in campo musicale e cinematografico, dall’intera Europa tra le due grandi guerre alle Americhe, si vide ben presto condannato al silenzio dalle leggi razziali naziste che gli preclusero ogni avvenire d’artista e d’uomo fino a quando, appena trentottenne, trovò tragica fine in un lager svizzero: una conclusione non certo lontana dalle spietate morfologie di un delitto (purtroppo) senza castigo. Ma il suo nome risorse ben presto riguadagnandogli, tra la fine degli anni ’40 e ’50, la popolarità invano negata a doti incontestabili che, in virtù di numerose incisioni discografiche e di film musicali, si rendono oggetto di ripetuti approfondimenti ed esegesi. L’Autore offre ora un ulteriore contributo, convintamente partecipato, a che il gran nome dello sfortunato cantore trovi rinnovata occasione di celebrazione, lasciando che gli eventi che lo travolsero emergano da un passato non più recente per reinventarli ed oggettivarli come materia di narrazione
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