News | anno 2015
"Esserci o non esserci nel canto. Saggi sulla vocalità"
martedì 14
apr
2015
E' in libreria il nuovo volume di Antonio Juvarra: "Esserci o non esserci nel canto- saggi sulla vocalità" edito da Ut Orpheus edizioni.
Il nuovo lavoro dell'autorevole didatta, studioso e appassionato difensore della tecnica vocale belcantistica nelle sua accezione più aderente agli insegnamenti storici italiani, mette al centro ancora una volta il concetto "tranquilla “posa della voce” dei belcantisti", legato al concetto di naturalezza e contrapposto all'approccio scientifico attuale.
Dall'introduzione del libro:
"(..) Si dice solitamente che il problema dell’apprendimento del canto è rappresentato dal fatto che, a differenza di quanto succede con gli strumenti ‘normali’, nel canto lo strumento è nascosto. Ma forse che, se esso diventasse visibile, cambierebbe qualcosa del suo mistero? Se, ad esempio, avessimo la possibilità di osservare in azione i muscoli cricotiroidei, mentre gradualmente inclinano la cartilagine tiroide e allungano le corde vocali per consentirci di ‘salire’ alle note acute, avremmo forse risolto il nostro problema? Oppure, al contrario, avremmo peggiorato la situazione, uscendo da noi stessi, cioè da quel magico luogo in cui noi parlanti, semplicemente ‘concependo’ una frase, facciamo sì che immediatamente da sola essa si crei, passando dalla dimensione ‘mentale’ del virtuale a quella ‘reale’ del manifestato? "
Il volume è disponibile per l'acquisto direttamente dal sito web dell'editore:
http://www.utorpheus.com/product_info.php?products_id=3125
Il nuovo lavoro dell'autorevole didatta, studioso e appassionato difensore della tecnica vocale belcantistica nelle sua accezione più aderente agli insegnamenti storici italiani, mette al centro ancora una volta il concetto "tranquilla “posa della voce” dei belcantisti", legato al concetto di naturalezza e contrapposto all'approccio scientifico attuale.
Dall'introduzione del libro:
"(..) Si dice solitamente che il problema dell’apprendimento del canto è rappresentato dal fatto che, a differenza di quanto succede con gli strumenti ‘normali’, nel canto lo strumento è nascosto. Ma forse che, se esso diventasse visibile, cambierebbe qualcosa del suo mistero? Se, ad esempio, avessimo la possibilità di osservare in azione i muscoli cricotiroidei, mentre gradualmente inclinano la cartilagine tiroide e allungano le corde vocali per consentirci di ‘salire’ alle note acute, avremmo forse risolto il nostro problema? Oppure, al contrario, avremmo peggiorato la situazione, uscendo da noi stessi, cioè da quel magico luogo in cui noi parlanti, semplicemente ‘concependo’ una frase, facciamo sì che immediatamente da sola essa si crei, passando dalla dimensione ‘mentale’ del virtuale a quella ‘reale’ del manifestato? "
Il volume è disponibile per l'acquisto direttamente dal sito web dell'editore:
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