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Le interviste

Carolina Lopez Moreno

venerdì 08
lug 2022
La conversazione con il soprano Carolina Lopez Moreno è stata un viaggio affascinante e pieno di sorprese.
Viaggio nelle sue origini e nella sua storia, in un incredibile mix di culture e sensibilità.
Una storia proiettata in un futuro certamente luminoso, come ha giustamente predetto il critico e giornalista Andrea Merli nelle sue note, dopo l’andata in scena de “Les Contes d’Hoffmann” di Hoffenbach all’Opera di Las Palmas.
 
“Sorpresa gradevolissima della serata il soprano Carolina Lopez Moreno, tedesca per nazionalità, ma boliviano-albanese per i genitori, bravissima ed intensa Antonia, che poi dei tre ruoli femminili è quello più difficile ed impegnativo. Perfetta nella canzone “Elle a fui, la tourterelle”, cantata con toni di intima emozione, apprezzatissima nel duetto con Hoffmann “J’ai la bonheur dans l’ame” e quindi lanciata in un turbine drammatico nel terzetto con Miracle e la Madre, in scena in carne ed ossa la pur brava Nora Carrasco, mezzosoprano. Un soprano lirico da non perdere d’occhio che potrebbe essere in futuro una splendida Violetta pure per l’avvenenza.
 
Una personalità e una storia ricche di buon umore latino (-“Mio papà è un ingegnere con una enorme passione per la musica latino-americana e suona la chitarra in una band. A casa nostra si cantava e si ballava ad ogni occasione”- ) e di caparbietà tedesca, di amore per la natura e contatto intimo con sentimenti ed emozioni.
 
“Quanto è importante cantare per te?”
E' la cosa che amo di più, senza la quale non potrei vivere”.
Questa la scoperta fatta dopo anni di studi musicali, dal violino al pianoforte al Musical all’Opera; anni di borse di studio e Premi internazionali ma anche di traversie didattico-vocali, di scelte ripensate, di viaggi e di ritorni, di dubbi e timori.
Sempre con quella certezza nel cuore: “Cantare, questo è ciò che amo di più.”
Oggi, a 30 anni, Carolina entra in scena con l’autorevolezza e il carisma di chi sa che sta facendo la cosa giusta prima di tutto per se stessa, e finalmente nel modo giusto, in quello stato di grazia che solo il cantare bene e sentirsi a proprio agio nel proprio "corpo di cantante" può creare. 
La cosa che ama di più, dando il massimo. Potendolo dare, perché in grado di padroneggiare il suo strumento e di lasciarsi andare al dialogo empatico tra pensiero musicale e necessità tecniche, tra idea del suono e sua realizzazione. Tra le emozioni del personaggio nelle quali filtrano le proprie, compiendosi magicamente il momento dell’Arte e lasciando spazio alla Carolina artista. 
 
Tre persone scandiscono la sua meravigliosa ascesa al palcoscenico:
La mamma. 
“ Mia madre ha voluto che tutti e noi sei  figli studiassimo musica. Da violinista qual era, ci ha introdotto a questo strumento”.
Ma Carolina sente che non fa per lei, e viene quindi indirizzata al pianoforte. L’approccio al Canto avviene nella Coro delle voci Bianche dell’Opera di Stoccarda, sua città natale, fino alla laurea con lode l'Università statale di Musica e Arti dello spettacolo. 
Tra il coro e il Conservatorio passa per il Musical, coltivando contemporaneamente con entusiasmo i suoi hobbies di sempre: ballare la salsa e praticare l’equitazione.
Carolina studia, si cimenta nel Musical. Fa un’audizione a Monaco e viene presa. E, stranamente, proprio studiando il Musical che avviene la svolta: è la sua insegnante di allora che le propone di cambiare repertorio e  dedicarsi alla lirica. 
La esorta: “Carolina, devi assolutamente provare questa strada, hai il talento e tutte le qualità per far bene”.
Lei non è convinta. L'amore per l'Opera scoppia definitivamente quando le viene proposto di studiare l’aria  “O cieli azzurri” dall’ Aida. Decide quindi di iscriversi al Conservatorio della sua città.

























Qui avviene il secondo incontro che lascerà un segno nella sua vita artistica. Quello con Francisco Araiza, docente al Master alla "Opernschule”, sempre a Stoccarda. La prima persona con la quale comincia un percorso tecnico nuovo, diverso, che  stimola la sua consapevolezza verso nuove strade.
Fino a quel momento avevo studiato bellissimi brani e opere del periodo barocco fino al ‘700, e dal punto di vista musicale era stato un lavoro  importante.
Quello che mi mancava era sentire il mio corpo nel canto. Era come se mi vedessi dall’esterno, come se mentalmente e musicalmente fossi coinvolta ma a livello vocale sapevo di essere limitata. Le mie idee sul suono e sull’interpretazione erano ostacolate nella loro realizzazione da un approccio che non dava la giusta importanza alla scoperta dello strumento-voce. Non è automatico che l’idea musicale si realizzi  se non si ha completa padronanza del proprio strumento. A maggior ragione questo succede nel canto, dove è tutto nascosto, da conoscere, scoprire, da sperimentare, e ogni piccolo movimento corrisponde ad un grande cambiamento del suono.”
Il Maestro non ha dubbi: Carolina potrà diventare una cantante lirica di successo.
Araiza va in pensione, e Carolina completa gli studi.
 
Il suo dialogo interiore non si placa. Sa che le manca qualcosa, di non essere compiuta come cantante. 
Ad ogni esibizione è sommersa di complimenti per le doti, per il talento, per la sensibilità, per la musicalità. 
Ma, dentro di sé, è convinta di dover lavorare ancora molto sulla voce per poter esprimere al meglio il suo potenziale.
Si, ma come fare? Dove andare? Con chi?
Dopo aver ricevuto, unica cantante, due borse di studio nel suo paese (il programma di finanziamento "Neustart Kultur", "DAAD Scholarship" del German Academic Exchange Service, "Bayreuth Scholarship" della Richard Wagner Federation e la "German Talent Scholarship" del Ministero federale dell'istruzione e della ricerca) decide di andare a New York.
 
Perché New York?
In realtà non saprei dire perché scelsi New York, mi affascinava la città, avevo sentito  parlare della Julliard School ovviamente e volevo andarci. Da noi c’era la convinzione diffusa, poi ho capito non veritiera, che per studiare il Canto fosse necessario andare negli Stati Uniti”.
Anche a New York,  benché in cuor suo conscia di non aver ancora raggiunto una sufficiente padronanza dei suoi mezzi, Carolina fa valere il suo talento e vince il New York District Finals 19 del Metropolitan Opera National Council Competition della stagione 2018/19.
A 28 anni il terzo decisivo incontro: quello con Donata D’Annunzio Lombardi.
E’ Glenn Morton, insegnante della Manhattan School Music che nel 2020 la porta in Italia e le fa conoscere quella che diventerà la sua insegnante e mentore, la persona grazie alla quale le si schiuderanno le porte della completa consapevolezza vocale e di importanti palcoscenici.
 
Dopo essersi fatta ascoltare da Donata D.L., Carolina  torna in America e qui è vittima di una crisi profonda. Si rende definitivamente conto che non può più rimandare. La voce non funziona, non riesce più a cantare. 
“Non sapevo più come fare un acuto, non sapevo più dove mettere il suono, mi sentivo bloccata, arrabbiata, scoraggiata.”
Ma, gli input nuovi e gli stimoli ricevuti in quell'ultimo fondamentale incontro, l’amore per il Canto, il desiderio di realizzare il  suo sogno le fanno risolvere di fermarsi, di non accettare più né ingaggi né concerti e di concentrarsi esclusivamente sullo studio. 
“Il mio talento mi bastava più. Ed è proprio anche per rispetto verso il dono che ho ricevuto dalla natura che ho preso questa decisione."
Un anno di solo studio a Stage DaltroCanto, un anno di tecnica, di lavoro minuzioso, incessante e appassionante. Dalla respirazione, al contatto e alla coscienza del suono, al calarsi nel personaggio, alla scoperta della dimensione spirituale del canto e la ricerca dell’empatia con le intenzioni del compositore. ”
 
Ed ecco arrivare l’occasione della vita, ed è proprio la sua insegnante ad offrirle l'opportunità di un importante debutto: l’anno scorso, nel 2021 Donata D'Annunzio Lombardi le cede due sue recite,  nel ruolo di Liù nella Turandot di Puccini all’ Oper im Steinbruch.
























“Ho capito che era il mio momento. Piangevo prima di entrare in scena. L’emozione era alle stelle e quasi non ci credevo. Ho dato tutta me stessa. Mi sentivo a mio agio, sicura, felice. La mia voce funzionava a meraviglia, come una magia. Davanti ai miei occhi, prima di entrare sul palcoscenico, in un istante è passata tutta la mia vita e l’ultimo anno, tostissimo, di studio e sacrificio.  E’ stato, fino ad oggi, sicuramente il momento più bello della mia vita. Donata è colei che ha cambiato la mia vita, ed è la mia Maestra per sempre. Non potrò mai esserle abbastanza riconoscente per quello che ha fatto per me”.
 
Donata D’Annunzio Lombardi  (e nella sua voce compaiono sfumature di tenerezza e affetto):
“Carolina è una piccola grande guerriera del canto. Unisce una rara intelligenza musicale ad una grande emotività. Emotività che, anziché costituire un limite, ha saputo trasformare a suo vantaggio. Mi stupiscono sempre la sua incredibile energia ed l’entusiasmo che costituiscono senz’altro la sua arma in più, oltre alle indiscutibili doti vocali. Sono certa che farà una splendida carriera.”
 Nella foto: Donata D'Annunzio Lombardi e Carolina

Auguri, Carolina!
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Carolina Lopez Moreno
E’ stata primo Premio del 18° Stagista. Festival dei Cantanti Lirici “Marie Kraja” presso il Teatro Nazionale dell'Opera di Tirana. Nel 2021 ha vinto il Premio Rapallo Opera Festival del “7° Concorso Lirico Portofino” ed è stata finalista del 58 Concorso Internazionale Viñas al Gran Teatre del Liceu. È stata la vincitrice del Gerda Lissner Foundation Prize 2019 e del New York District Finals Winner della stagione 2018/19 del Metropolitan Opera National Council Competition. 
Recentemente è stata Antonia ne "Les contes d'Hoffmann" di Offenbach all’ Opera di Las Palmas.
Oltre a Liù, ha debuttato i ruoli di Silvia (Zanetto, Mascagni) , Carmela (Mese mariano, Giordano), Leonora (Il trovatore, Verdi.), Suor Angelica (Suor Angelica, Puccini) Nedda (Pagliacci, Leoncavallo) Violetta (La Traviata, Verdi), Susanna (Due Figaro, Mercadante), Mariuccia (I due timidi, Rota), Pamina (Die Zauberflote, Mozart) .
 
Prossimamente sarà  Santuzza  (Cavalleria Rusticana, Mascagni) al  Festspielhaus Baden, nel 2023 Adriana ( Adriana Lecouvreur, Cilea)  all’ Opéra Royal de Walloni,  e Micaela (Carmen, Bizet) all' “Oper im Steinbruch” .
 
 
 
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