Gli Speciali
Un'insegnante "Stellare"
martedì 10
gen
2023
Non trovo altro modo di definire Donata D’Annunzio Lombardi nella veste di Insegnante.
Soprano dalla carriera internazionale ormai trentennale (dopo il debutto nel 1991 le si aprono le porte dei più importanti Teatri Lirici del panorama internazionale), premio Puccini nel 2019, occasione nella quale, intervistata dalla sottoscritta*, aveva già esposto alcuni aspetti del suo metodo d’insegnamento innovativo e straordinariamente efficace che, oltre a plasmare i numerosissimi allievi provenienti da tutto il mondo, suscitava l’apprezzamento totale e incondizionato anche del celebre baritono Rolando Panerai, abituale frequentatore dei suoi Stage. A fine articolo, troverete una intervista esclusiva nella quale Panerai dichiara, tra le altre cose:
“Quello di Donata D’Annunzio è un metodo eccezionale, se dovessi rinascere, studierei con lei!”
Possono definirsi dunque vere e proprio stelle delle lirica alcune sue allieve che, dopo aver intrapreso un percorso di formazione con il metodo DaltroCanto, lo “Stage di armonia respiratoria e spontaneità del suono nel canto lirico”, hanno spiccato il volo verso una carriera importante, debuttando nei teatri più prestigiosi del panorama italiano e internazionale.
Ecco le quattro che più brillano in questo ricchissimo firmamento didattico, mentre altri promettenti allievi stanno teminando il lavoro di formazione e di sicuro presto li vedremo protagonisti della scena lirica.
1. La più luminosa è senz’altro Maria Teresa Leva , soprano lirico, 35 anni, al suo attivo già dieci anni di una carriera dall’ascesa vertiginosa, oggetto di apprezzamenti unanimi in contesti di livello assoluto: dallo Sferisterio di Macerata, all’Arena di Verona, al Gran Liceu di Barcellona, solo per citarne alcuni. Prossimamente il debutto alla Scala di Milano.
Ecco cosa dice Maria Teresa del rapporto con la sua insegnante:
“E' un legame molto forte, faccio ascoltare a lei tutto ciò che devo cantare e ci sentiamo anche anche quando sto per entrare in scena. La sera delle prima di Aida (allo Sferisterio n.d.r), prima di andare al trucco abbiamo fatto i vocalizzi insieme (a distanza…). Questo mi aiuta anche a creare un “ambiente” psicologico positivo.**
2. Francesca di Sauro, mezzosoprano,
“E' un legame molto forte, faccio ascoltare a lei tutto ciò che devo cantare e ci sentiamo anche anche quando sto per entrare in scena. La sera delle prima di Aida (allo Sferisterio n.d.r), prima di andare al trucco abbiamo fatto i vocalizzi insieme (a distanza…). Questo mi aiuta anche a creare un “ambiente” psicologico positivo.**
2. Francesca di Sauro, mezzosoprano,
classe 1994, allieva di Donata D’Annunzio Lombardi dal 2019. Vince il concorso As.Li.Co e a soli 25 anni debutta nel ruolo di Santuzza in Cavalleria rusticana sotto la guida di Riccardo Muti. Ha già cantato al Teatro alla Scala, all’Arena di Verona, al Teatro Regio di Torino e in molti altri prestigiosi teatri italiani ed europei. La aspettano prossimamente due debutti in ruoli importanti al Teatro alla Scala e al Teatro Colon di Buenos Aires.
“Conoscere Donata è stata la svolta della mia carriera. Mi accompagna per mano con enorme dedizione nello studio e nelle scelte professionali. Il suo metodo DaltroCanto mi ha permesso di conoscere a fondo il mio strumento e di gestirlo con piena consapevolezza. Mi ha consentito di mettere il corpo in armonia con la mente. Senza di lei e DaltroCanto certamente non sarei dove sono ora”.
“Conoscere Donata è stata la svolta della mia carriera. Mi accompagna per mano con enorme dedizione nello studio e nelle scelte professionali. Il suo metodo DaltroCanto mi ha permesso di conoscere a fondo il mio strumento e di gestirlo con piena consapevolezza. Mi ha consentito di mettere il corpo in armonia con la mente. Senza di lei e DaltroCanto certamente non sarei dove sono ora”.
3. Carolina Lopez Moreno,
Soprano, approda a DaltroCanto dopo una serie di vicissitudini didattiche che le hanno causano una crisi profonda.
Prossimamente sarà nel cast di Fedora all’Opera de Las Palmas, Santuzza al Festspielhaus Baden, protagonista dell’Adriana Lecouvreu all’Opéra Royal de Walloni, e Micaela in Carmen all' “Oper im Steinbruch”.
Anche lei debutterà alla Scala di Milano.
"Due anni di studio a Stage DaltroCanto, incessante e appassionante, ha cambiato la mia vita. Un lavoro minuzioso sulla formazione della tecnica vocale, sulla respirazione esclusivamente ancorata alla catena muscolare posteriore, ai suoi meccanismi riferiti alle leve del corpo e ai conseguenti benefici sulla qualità del suono. E poi la capacità di calarsi nel personaggio, la scoperta della dimensione spirituale del canto e la ricerca dell’empatia con le intenzioni del compositore. Donata è la mia Maestra per sempre. Non potrò mai esserle abbastanza riconoscente per quello che ha fatto per me”.
Anche lei debutterà alla Scala di Milano.
"Due anni di studio a Stage DaltroCanto, incessante e appassionante, ha cambiato la mia vita. Un lavoro minuzioso sulla formazione della tecnica vocale, sulla respirazione esclusivamente ancorata alla catena muscolare posteriore, ai suoi meccanismi riferiti alle leve del corpo e ai conseguenti benefici sulla qualità del suono. E poi la capacità di calarsi nel personaggio, la scoperta della dimensione spirituale del canto e la ricerca dell’empatia con le intenzioni del compositore. Donata è la mia Maestra per sempre. Non potrò mai esserle abbastanza riconoscente per quello che ha fatto per me”.
4. Giulia Bolcato, soprano di coloratura
Ha già cantato in molti Teatri e Festival di prestigio quali La Fenice di Venezia, Il Regio di Parma, la Royal Swedish Opera, Fondazione Haydn, Teatro Carlo Felice di Genova, Biennale di Venezia e molti altri. E’ attiva anche nella musica contemporanea. Già vincitrice del concorso “G.B. Velluti” e del Premio "Bergonzi" al 53° Concorso Internazionale "Voci Verdiane Citta di Busseto".
“ Il metodo Daltrocanto si basa sull’interazione sinergica tra il corpo e la mente.
Grazie a questo metodo, e alla guida della Maestra Donata D’Annunzio Lombardi, sono riuscita ad espandere i miei suoni nello spazio con la “consapevolezza” del corpo. Il metodo rende consci del fatto che, collaborando con la molteplicità delle varie percezioni mentali e ricercando l’equilibrio che si ottiene attraverso una vera e propria metodologia di scioglimento delle cosiddette “armature della voce” si può dar vita ad un suono davvero speciale e completo. ”
Donata D’Annunzio Lombardi, quali sono le principali caratteristiche di questo metodo?
Quali i segreti che lo rendono così efficace?
Devo premettere che questi risultati sono possibili anche grazie alle doti di queste straordinarie ragazze, e non parlo solo di doti vocali che ovviamente sono indispensabili. Mi riferisco piuttosto alla capacità di entrare in contatto profondo con quello che si sta facendo, di essere disponibili e pronti a mettersi in discussione e soprattutto di affidarsi. Per me è una grande responsabilità. E’ solo con queste basi di apertura, fiducia, “umiltà” e costanza che è possibile intraprendere un percorso che può davvero portare lontano.
Nelle parole delle sue allieve traspare anche un rapporto molto speciale, che va al di là delle indicazioni prettamente tecniche. Come ha accennato Maria Teresa Leva, voi siete in contatto continuo e loro le chiedono di sentivi anche nei momenti ad alto impatto emotivo, come poco prima di entrare in palcoscenico.
Quello che mi chiedono è di ritrovare quell’alchimia che si crea a lezione e nella quale si crea un’atmosfera di pura e libera ricerca che consente ai ragazzi di far “funzionare” al meglio il loro corpo e il loro strumento. Ecco, oltre al vocalizzo o al suggerimento pratico, in questo contatto si realizza una sorta di alchimia, una “bolla magica” nella quale tutto ciò che si è fatto, studiato, ripetuto, sviscerato a lezione converge sinergicamente, e si può offrire al pubblico nella sua miglior veste, liberato dalle tensioni.
Quali i segreti che lo rendono così efficace?
Devo premettere che questi risultati sono possibili anche grazie alle doti di queste straordinarie ragazze, e non parlo solo di doti vocali che ovviamente sono indispensabili. Mi riferisco piuttosto alla capacità di entrare in contatto profondo con quello che si sta facendo, di essere disponibili e pronti a mettersi in discussione e soprattutto di affidarsi. Per me è una grande responsabilità. E’ solo con queste basi di apertura, fiducia, “umiltà” e costanza che è possibile intraprendere un percorso che può davvero portare lontano.
Nelle parole delle sue allieve traspare anche un rapporto molto speciale, che va al di là delle indicazioni prettamente tecniche. Come ha accennato Maria Teresa Leva, voi siete in contatto continuo e loro le chiedono di sentivi anche nei momenti ad alto impatto emotivo, come poco prima di entrare in palcoscenico.
Quello che mi chiedono è di ritrovare quell’alchimia che si crea a lezione e nella quale si crea un’atmosfera di pura e libera ricerca che consente ai ragazzi di far “funzionare” al meglio il loro corpo e il loro strumento. Ecco, oltre al vocalizzo o al suggerimento pratico, in questo contatto si realizza una sorta di alchimia, una “bolla magica” nella quale tutto ciò che si è fatto, studiato, ripetuto, sviscerato a lezione converge sinergicamente, e si può offrire al pubblico nella sua miglior veste, liberato dalle tensioni.
Diciamo pure un rapporto empatico.
Si , in quel momento per loro sono come uno specchio.
Lei dice “sono uno specchio”. E i neuroni specchio sono anche alla base dell'empatia, cioè della capacità di rapportarsi agli altri, di comprenderli, di entrare in contatto con le loro sensazioni ed emozioni.
Si. È grazie anche al suo lavoro Antonella, (sulla visione laterale dello studio del Canto ndr*) che ha voluto presentare ai nostri stage, che abbiamo dato valore alla dimensione intuitiva ed empatica.
Allora approfitto per ringraziarla pubblicamente per l’opportunità che lei dà a me di collaborare con Stage DaltroCanto e sperimentare i miei studi anche con i suoi ragazzi.
Grazie a lei, è’ un piacere per me!
A questo proposito vorrei sottolineare l’atmosfera da vero e proprio “campus” dove si condividono le esperienze, dove si sta insieme anche dopo le lezioni, si pranza insieme creando una bellissimo clima a e un senso d’”appartenenza” estremamente importante. C’è il momento sacro della lezione e poi il momento collettivo dello stare insieme.
E’ bello vedere che dopo la lezione c’è ancora tanto di stimolante intorno a te.
Inoltre nei suoi stage c’è sempre la presenza di cantanti, registi, e personalità ospiti sempre nuove. Tra tutti ricordiamo di nuovo Rolando Panerai, frequentatore assiduo di Stage DaltroCanto oltre che profondo estimatore del suo metodo (a fine articolo l’ intervista esclusiva a Panerai).
Si, è vero! Io penso che la condivisione sia una opportunità di crescita continua.
Ci racconti com’è nato il Metodo DaltroCanto.
Tutto è iniziato in un momento difficile del mio percorso di cantante.
Ho iniziato a studiare con enorme passione ma anche con una grande difficoltà: a causa di una rovinosa caduta avuta a tre anni soffrivo di grandi tensioni e dolori localizzati sulla colonna vertebrale. Ma il collegamento tra la caduta e le difficoltà vocali non l’ho capito subito! Ben cinque specialisti diversi da me consultati per capire da cose derivassero i miei problemi vocali (otorinolarigoiatri, ortopedici, pneumologi ecc.) mi dissero che, niente, non avrei potuto cantare a livello professionale.
A questo proposito vorrei sottolineare l’atmosfera da vero e proprio “campus” dove si condividono le esperienze, dove si sta insieme anche dopo le lezioni, si pranza insieme creando una bellissimo clima a e un senso d’”appartenenza” estremamente importante. C’è il momento sacro della lezione e poi il momento collettivo dello stare insieme.
E’ bello vedere che dopo la lezione c’è ancora tanto di stimolante intorno a te.
Inoltre nei suoi stage c’è sempre la presenza di cantanti, registi, e personalità ospiti sempre nuove. Tra tutti ricordiamo di nuovo Rolando Panerai, frequentatore assiduo di Stage DaltroCanto oltre che profondo estimatore del suo metodo (a fine articolo l’ intervista esclusiva a Panerai).
Si, è vero! Io penso che la condivisione sia una opportunità di crescita continua.
Ci racconti com’è nato il Metodo DaltroCanto.
Tutto è iniziato in un momento difficile del mio percorso di cantante.
Ho iniziato a studiare con enorme passione ma anche con una grande difficoltà: a causa di una rovinosa caduta avuta a tre anni soffrivo di grandi tensioni e dolori localizzati sulla colonna vertebrale. Ma il collegamento tra la caduta e le difficoltà vocali non l’ho capito subito! Ben cinque specialisti diversi da me consultati per capire da cose derivassero i miei problemi vocali (otorinolarigoiatri, ortopedici, pneumologi ecc.) mi dissero che, niente, non avrei potuto cantare a livello professionale.
Ma per me il canto era tutto! Fin dalla tenerissima età avevo capito che sarei diventata una cantante. Caddi così completamente nello sconforto dal quale mi risollevò il Prof. Franco Fussi, aprendo uno spiraglio nel buio in cui ero piombata. Fu lui infatti che mise a fuoco la questione concentrandola proprio sul blocco delle vertebre e sull’assetto della colonna, convinto che se fossi riuscita a liberare quelle tensioni avrei certamente potuto cantare.
Ho cominciato quindi un intenso percorso di ricerca alternativo, spostando l’attenzione e sfruttando le forze egemoni della parte posteriore del corpo, con un “metodo” altrettanto alternativo alle scuole tradizionali in cui si lavorava prevalentemente sulla collocazione e l’idea del suono. In realtà è proprio nella colonna che nasce tutto il meccanismo vocale e respiratorio e nella colonna vertebrale infatti sono fissati sia le corde vocali che il diaframma. Anche i polmoni risiedono nella parte posteriore, quindi dirigere l’attenzione mentale e muscolare in quel senso può essere una svolta per liberare le tensioni. Ovviamente le mie intuizioni sono supportate da moltissimi studi e discipline (la foniatria, la psicologia, l’osteopatia, ecc.) e tutta una serie di tecniche di influenzamento e terapie della stato mentale, attraverso particolari esercizi fisici (l’Eutonia di Alexnder, il Rolfing di Ida Rolf, la Bioenergetica di Reich e Lowen, il metodo RPG di Souchard, il metodo Mezieres, ecc.
E’ stata una specie di rivoluzione.
E' facile cadre nell'equivoco di pensare che l'attenzione al suono debba focalizzata nella parte anteriore, normalmente identificata nella "maschera": questa per me è la piu grande illusione in quanto si confonde la causa con l'effetto! Così come il concetto di “proiezione” che non deve essere un atto volontario, ma la risultante di un complesso equilibrio respiratorio e corporeo. Guai a lavorare direttamente sulla maschera e sulla proiezione del suono, si utilizzerebbero solo spinte muscolari e lo strumento vocale viene messo a dura prova!
Ho cominciato quindi un intenso percorso di ricerca alternativo, spostando l’attenzione e sfruttando le forze egemoni della parte posteriore del corpo, con un “metodo” altrettanto alternativo alle scuole tradizionali in cui si lavorava prevalentemente sulla collocazione e l’idea del suono. In realtà è proprio nella colonna che nasce tutto il meccanismo vocale e respiratorio e nella colonna vertebrale infatti sono fissati sia le corde vocali che il diaframma. Anche i polmoni risiedono nella parte posteriore, quindi dirigere l’attenzione mentale e muscolare in quel senso può essere una svolta per liberare le tensioni. Ovviamente le mie intuizioni sono supportate da moltissimi studi e discipline (la foniatria, la psicologia, l’osteopatia, ecc.) e tutta una serie di tecniche di influenzamento e terapie della stato mentale, attraverso particolari esercizi fisici (l’Eutonia di Alexnder, il Rolfing di Ida Rolf, la Bioenergetica di Reich e Lowen, il metodo RPG di Souchard, il metodo Mezieres, ecc.
E’ stata una specie di rivoluzione.
E' facile cadre nell'equivoco di pensare che l'attenzione al suono debba focalizzata nella parte anteriore, normalmente identificata nella "maschera": questa per me è la piu grande illusione in quanto si confonde la causa con l'effetto! Così come il concetto di “proiezione” che non deve essere un atto volontario, ma la risultante di un complesso equilibrio respiratorio e corporeo. Guai a lavorare direttamente sulla maschera e sulla proiezione del suono, si utilizzerebbero solo spinte muscolari e lo strumento vocale viene messo a dura prova!
Quando mi sono accorta che questo meccanismo innovativo funzionava, ho cominciato a parlarne a chi me li chiedeva e mi sono resa conto che la strada che avevo trovato per me stessa poteva aiutare anche altre persone.
Ho iniziato così a dare qualche consiglio in questo senso ad amici e e colleghi che grazie allo studio di questo metodo hanno potuto inizare il loro percorso artistico in modo professionale.
Ho iniziato così a dare qualche consiglio in questo senso ad amici e e colleghi che grazie allo studio di questo metodo hanno potuto inizare il loro percorso artistico in modo professionale.
In quegli anni ero in piena carriera e gli impegni erano continui. Non ho scelto di fare l’insegnante. E’ venuto tutto da sé.
Attualmente Stage DaltroCanto conta una sessantina di allievi praticamente da tutto il mondo, e tra questi ci sono anche dei giovanissimi molto promettenti. Ma nel corso della mia attività didattica ho conosciuto centinaia di ragazzi.
Attività didattica ormai quindicennale, che nel corso del tempo è cresciuta e si è ampliata dando vita ad importanti collaborazioni, con Glenn Morton e Sandra Hormozi, la Manhattan School of Music e la Julliard School di New York, e tenendo numerose masterclass nei Conservatori di Musica italiani e Europei.
Adesso si è definita anche formalmente con la nascita dell’Accademia ADALO, una realtà formativa di respiro internazionale con sede a Tagliacozzo (AQ) e New York.
Come mai a Tagliacozzo?
Attualmente Stage DaltroCanto conta una sessantina di allievi praticamente da tutto il mondo, e tra questi ci sono anche dei giovanissimi molto promettenti. Ma nel corso della mia attività didattica ho conosciuto centinaia di ragazzi.
Attività didattica ormai quindicennale, che nel corso del tempo è cresciuta e si è ampliata dando vita ad importanti collaborazioni, con Glenn Morton e Sandra Hormozi, la Manhattan School of Music e la Julliard School di New York, e tenendo numerose masterclass nei Conservatori di Musica italiani e Europei.
Adesso si è definita anche formalmente con la nascita dell’Accademia ADALO, una realtà formativa di respiro internazionale con sede a Tagliacozzo (AQ) e New York.
Come mai a Tagliacozzo?
L’Abruzzo è la mia casa. Per la nascita dell’Accademia
è stato decisivo l'incontro e la collaborazione con il
Maestro Jacopo Sipari da Pescasseroli. L’Accademia è infatti collegata con il Festival di Mezza Estate che si svolge proprio a Tagliacozzo con la Direzione artistica del Maestro Sipari, e possiamo ritenerla anche come un “serbatoio” cui attingere per dare la possibilità ai ragazzi pronti di cominciare ad esibirsi. Siamo inoltre in collegamento con vari Teatri Europei: in Bulgaria, Albania, Kazakistan e altri.è stato decisivo l'incontro e la collaborazione con il
Fondamentale è stato inoltre l’apporto del M° Giuseppe Aprea, una delle anima dell’Accademia, oltre che musicista raffinato e preziosissimo Maestro Collaboratore.
Ci avvaliamo inoltre di Direttori d'orchestra, registi, agenti teatrali...
E anche della sua presenza, Antonella...
Chi può iscriversi all’Accademia ADALO?
E’ aperta a tutti cantanti del mondo. All’accademia ADALO è possibile studiare anche con un debito d’onore, ossia i più meritevoli possono usufruire gratuitamente delle lezioni, impegnandosi poi a restituire il debito non appena iniziano a lavorare, in modo che qualcun altro giovane possa poi usufruirne a sua volta.
Come mettersi in contatto con l’Accademia ADALO?
In bocca al lupo per questo straordinario progetto!
Ci avvaliamo inoltre di Direttori d'orchestra, registi, agenti teatrali...
E anche della sua presenza, Antonella...
Chi può iscriversi all’Accademia ADALO?
E’ aperta a tutti cantanti del mondo. All’accademia ADALO è possibile studiare anche con un debito d’onore, ossia i più meritevoli possono usufruire gratuitamente delle lezioni, impegnandosi poi a restituire il debito non appena iniziano a lavorare, in modo che qualcun altro giovane possa poi usufruirne a sua volta.
Come mettersi in contatto con l’Accademia ADALO?
L'Accademia ha sede a Tagliacozzo (AQ), in piazza Argoli 5.
Per ogni informazione si può scrivere all'indirizzo
In bocca al lupo per questo straordinario progetto!
*L’intervista completa ll’indirizzo:
https://www.cantarelopera.com/le-rubriche/le-interviste-dettaglio/a-donata-d-annunzio-lombardi-il-premio-puccini.php
**(dall’intervista rilasciata a www.cantarelopera.com nell’agosto 2021, qui l’intervista completa https://www.cantarelopera.com/le-rubriche/le-interviste-dettaglio/intervista-a-maria-teresa-leva.php)
Intervista a Rolando Panerai, Stage d'AltroCanto Avezzano 2016
di Antonella Neri
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