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L'ITALIANA IN ALGERI di Gioachino Rossini   -   Trama, Libretto, Opera completa e Personaggi

Il testo di Angelo Anelli, un dramma giocoso in due atti appartenente al genere dell'opera buffa, era già stato musicato nel 1808 da Luigi Mosca e si ispirava ad un fatto di cronaca realmente accaduto. Rossini riprese lo stesso libretto (con alcuni cambiamenti affidati a Gaetano Rossi) e compose l'opera in tutta fretta. Per la perfetta commistione fra sentimentale, buffo e serio, l'opera è stata definita da Stendhal come "la perfezione del genere buffo".

L’opera, rappresentata con successo per la prima volta al Teatro San Benedetto di Venezia, rimase in repertorio, in Europa e negli Stati Uniti, per quasi tutto l'Ottocento, anche quando la diffusione delle opere rossiniane era ormai in declino. Insieme a Il barbiere di Siviglia, a La Cenerentola e, in misura minore, al Guglielmo Tell, è una delle opere di Rossini più rappresentate nel repertorio dei teatri lirici di tutto il mondo.
 

Scarica il libretto

Personaggi

Mustafà, Bey o dey d'Algeri       basso   
Elvira, moglie di Mustafà             soprano              
Zulma, schiava, confidente d'Elvira         mezzosoprano
Haly, capitano de' corsari algerini             tenore o basso                
Lindoro, giovine italiano, schiavo favorito di Mustafà     tenore
Isabella, signora italiana               contralto            
Taddeo, compagno d'Isabella    buffo

Cori di eunuchi del serraglio, di corsari algerini, di schiavi italiani, di pappataci
Comparse di femmine del serraglio, di schiavi europei e di marinai
 

Trama

Atto Primo 
Scena Prima

Ambientazione: una modesta sala all'interno degli appartamenti di Mustafà, bey di Algeri, e della sua consorte Elvira.  
Elvira, confortata dagli eunuchi, si lamenta con la sua confidente Zulma dell'indifferenza del marito. Haly, il capitano dei corsari, annuncia l'arrivo di Mustafà. Elvira tenta di affrontare il marito, ma questi la respinge con durezza, affermando di non sapere più che farsene di lei. Rimasto solo con Haly, Mustafà rivela il suo piano: liberarsi di Elvira dandola in sposa a Lindoro, un giovane schiavo italiano. Stanco delle sue schiave, il bey ordina ai corsari di trovare un’italiana, famosa per il carattere vivace, pena la morte. Nel frattempo, Lindoro, prigioniero ad Algeri da tre mesi, si consola pensando alla sua amata Isabella, unico sollievo alla sua sofferenza. Mustafà gli propone di sposare Elvira, ma Lindoro cerca di opporsi descrivendo le qualità ideali della sua futura moglie. Tuttavia, Mustafà insiste che Elvira le possiede tutte.  
Scena Seconda
Ambientazione: una spiaggia.  
Dopo una tempesta, una nave è abbordata dai corsari. Tra i prigionieri, Haly nota subito Isabella, un’italiana di straordinaria bellezza. Isabella, giunta in mare alla ricerca di Lindoro, è disperata per la sua sorte. Tuttavia, decide di usare astuzia e fascino per salvarsi. Tra i catturati c'è anche Taddeo, il suo compagno di viaggio e spasimante, che per evitare sospetti si finge suo zio. In privato, Taddeo e Isabella discutono: lei mantiene la calma mentre lui si agita. Nonostante un diverbio, scelgono di restare uniti sotto le false identità di zio e nipote.  
Scena Terza
Ambientazione: una sala nel palazzo di Mustafà.  
Zulma cerca di convincere Elvira e Lindoro ad accettare il matrimonio, ma entrambi rifiutano categoricamente. Arriva Mustafà, che offre a Lindoro la libertà in cambio dell’impegno di portare Elvira con sé in Italia. Lindoro, pur di tornare a casa, accetta. Elvira è sconvolta, ma l’arrivo di Haly, che annuncia la cattura di una splendida italiana, distrae Mustafà, che si mostra entusiasta. Elvira, invece, è disperata: nonostante tutto, ama ancora il marito e non vuole partire senza salutarlo un’ultima volta.  
Scena Quarta
Ambientazione: un grande salone nel palazzo di Mustafà.  
Circondato dagli eunuchi, Mustafà attende impaziente l'arrivo di Isabella. Quando Haly la presenta, tutti rimangono affascinati dalla sua bellezza. Isabella intuisce subito come manipolare il bey, lusingandolo con abili richieste. Mustafà si innamora immediatamente, nonostante gli ammonimenti di Haly. Taddeo, rivendicando il ruolo di zio, si fa avanti per proteggere Isabella. Nel frattempo, Elvira, Zulma e Lindoro si presentano per salutare Mustafà prima della partenza. Isabella riconosce Lindoro e lo stupore reciproco non sfugge agli altri, anche se non ne comprendono il motivo. Con grande abilità, Isabella convince Mustafà a trattenere Elvira ad Algeri e a fare di Lindoro il suo schiavo personale.  

Atto Secondo
Scena Prima

Ambientazione: una sala negli appartamenti di Mustafà ed Elvira.  
Mustafà è ormai succube del fascino di Isabella, mentre tutti intorno a lui si divertono della situazione. Il bey ordina alle donne di avvisare Isabella che prenderà il caffè con lei, vantandosi di sapere come conquistare una donna simile. Elvira finge di appoggiarlo. Isabella, intanto, rimprovera Lindoro per la sua apparente infedeltà, ma lui la rassicura dichiarandole il suo amore. Le spiega che il suo unico obiettivo era tornare in Italia per riabbracciarla. Tranquillizzata, Isabella organizza un piano di fuga e fissa un incontro con Lindoro. Intanto, Mustafà nomina Taddeo "Kaimakan" luogotenente, per dimostrare rispetto verso di lui come presunto zio di Isabella.  
Scena Seconda
Ambientazione: un appartamento sontuoso nella reggia del bey.  
Elvira e Zulma riferiscono a Isabella che Mustafà sta per visitarla. La ragazza, preparandosi con cura, impartisce una lezione di seduzione alle donne e invita Elvira a nascondersi per osservare la scena. Mustafà, spinto dalla passione, pianifica un incontro galante, ma Isabella riesce a umiliarlo coinvolgendo anche Elvira e Lindoro. Furioso e frustrato, Mustafà si rende conto di essere stato deriso.  
Scena Terza
Ambientazione: una piccola sala.  
Haly osserva soddisfatto il caos generato da Isabella. Lindoro e Taddeo discutono il piano di fuga, mentre Taddeo rivela di essere innamorato di Isabella e di considerarsi superiore a Lindoro. Mustafà, nel frattempo, viene convinto a partecipare a una cerimonia in cui verrà nominato "Pappataci", una figura che deve solo mangiare, bere e tacere. Isabella sfrutta questa cerimonia per organizzare la fuga degli italiani.  
Scena Quarta
Ambientazione: il salone del palazzo di Mustafà.  
Durante la cerimonia, gli schiavi italiani si preparano a scappare. Mustafà, ignaro, si presta al ruolo di Pappataci e si dimostra incapace di reagire mentre Isabella e Lindoro si avviano alla fuga. Taddeo, sconfitto, decide di seguirli per evitare l’ira del bey. Quando Mustafà si rende conto dell’inganno, è troppo tardi: gli italiani sono ormai lontani. Riconciliato con Elvira, Mustafà giura di abbandonare le italiane, mentre gli italiani celebrano la loro libertà.  
Conclusione: la vicenda dimostra che una donna, con astuzia e fascino, può ottenere qualsiasi cosa.

Guarda l'Opera

Isabella - Doris Soffel
Lindoro - Robert Gambill
Mustafà - Günter von Kannen
Taddeo - Enric Serra
Elvira - Nuccia Focile
Zulma - Susan McLean
Haly - Rudolf Hartmann

Conductor Ralf Weikert - 1987(LI)
Orchestra - Radio-Sinfonieorchester Stuttgart
Chorus - Bulgarian Male chorus

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