News | anno 2022
MICHELE MARIOTTI DIRIGE LA MESSA DA REQUIEM AL XXII FESTIVAL VERDI
martedì 20
set
2022
Michele Mariotti torna al Festival Verdi venerdì 23 e venerdì 30 settembre 2022, ore 20.00, al Teatro Regio di Parma, per dirigere la Messa da Requiem nell’edizione critica a cura di David Rosen, the University of Chicago Press, Chicago e Casa Ricordi, Milano, sul podio dell’Orchestra Sinfonica Nazionale della Rai e del Coro del Teatro Regio di Parma, preparato da Martino Faggiani. Solisti il soprano Marina Rebeka (al debutto nella Messa da Requiem e per la prima volta al Teatro Regio di Parma e al Festival Verdi), il mezzosoprano Varduhi Abrahamyan (per la prima volta al Teatro Regio di Parma e al Festival Verdi), il tenore Stefan Pop, il basso Riccardo Zanellato.
Composizione sontuosa, monumentale, composta nel periodo di raccoglimento e di allontanamento dal genere operistico che seguì il successo di Aida, la Messa da Requiem nasce da un’occasione precisa: la scomparsa di Alessandro Manzoni, a cui l’opera è dedicata.
“La Messa da Requiem fu per Verdi il riscatto del fallito progetto della Messa per Rossini a più mani da lui proposta meno di cinque anni prima – spiega Giuseppe Martini. “I tempi erano maturi oltretutto perché Verdi potesse riaffacciarsi da compositore del Risorgimento a compositore della nuova Italia, fresco il successo di Aida, a cui mancava solo l’investitura di una grande opera sacra”. E, infatti, subito dopo il suo debutto, che ebbe luogo il 22 maggio 1874, a un anno esatto dalla morte di Manzoni, la Messa divenne uno dei grandi biglietti da visita di Verdi in Europa, diretta dallo stesso compositore a Parigi, Londra, Vienna e Colonia.
www.teatroregioparma.it
Composizione sontuosa, monumentale, composta nel periodo di raccoglimento e di allontanamento dal genere operistico che seguì il successo di Aida, la Messa da Requiem nasce da un’occasione precisa: la scomparsa di Alessandro Manzoni, a cui l’opera è dedicata.
“La Messa da Requiem fu per Verdi il riscatto del fallito progetto della Messa per Rossini a più mani da lui proposta meno di cinque anni prima – spiega Giuseppe Martini. “I tempi erano maturi oltretutto perché Verdi potesse riaffacciarsi da compositore del Risorgimento a compositore della nuova Italia, fresco il successo di Aida, a cui mancava solo l’investitura di una grande opera sacra”. E, infatti, subito dopo il suo debutto, che ebbe luogo il 22 maggio 1874, a un anno esatto dalla morte di Manzoni, la Messa divenne uno dei grandi biglietti da visita di Verdi in Europa, diretta dallo stesso compositore a Parigi, Londra, Vienna e Colonia.
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