News | anno 2018
La traviata al Regio di Torino
mercoledì 05
dic
2018
Dal 14 al 23 Dicembre il Teatro Regio di Torino presenta La traviata di Giuseppe Verdi, melodramma in tre atti su libretto di Francesco Maria Piave, dal dramma La Dame aux camélias di Alexandre Dumas figlio.
«Un altro forse non l’avrebbe fatto per i costumi, pei tempi e per mille altri goffi scrupoli. Io lo faccio con tutto il piacere. Tutti gridavano quando io proposi un gobbo da mettere in scena. Ebbene: io ero felice di scrivere il Rigoletto»: Verdi non era certo artista tale da avere timore dello scandalo. Così, quando nel 1852 dovette scegliere il soggetto di una nuova opera per Venezia, la sua preferenza cadde sul “discusso” lavoro di Alexandre Dumas figlio La Dame aux camélias, vero bestseller dell’epoca. Non era solo la vicenda in sé a essere scabrosa (la vera storia della cortigiana Alphonsine Duplessis, amata dallo stesso Dumas), ma il fatto stesso di portare sulle scene di un teatro lirico temi e vicende appartenenti al presente, se non al vissuto, degli spettatori stessi: le danze, i costumi, il vizio e il lusso, i giochi e le tresche; la tisi stessa di cui muore Violetta. La censura veneziana gli impose di retrodatare di un secolo la vicenda, e questo fatto, unito alla cattiva qualità della prima compagnia di canto, fece probabilmente sì che il debutto dell’opera, avvenuto al Teatro La Fenice il 6 marzo 1853, si risolvesse in un fiasco. Solo un anno dopo Verdi si prendeva però una grande rivincita, con il trionfo dell’opera nella stessa città in cui era prima caduta, e la Traviata cominciava il cammino che la avrebbe presto portata a essere una delle opere più amate dal pubblico di tutto il mondo.
«Un altro forse non l’avrebbe fatto per i costumi, pei tempi e per mille altri goffi scrupoli. Io lo faccio con tutto il piacere. Tutti gridavano quando io proposi un gobbo da mettere in scena. Ebbene: io ero felice di scrivere il Rigoletto»: Verdi non era certo artista tale da avere timore dello scandalo. Così, quando nel 1852 dovette scegliere il soggetto di una nuova opera per Venezia, la sua preferenza cadde sul “discusso” lavoro di Alexandre Dumas figlio La Dame aux camélias, vero bestseller dell’epoca. Non era solo la vicenda in sé a essere scabrosa (la vera storia della cortigiana Alphonsine Duplessis, amata dallo stesso Dumas), ma il fatto stesso di portare sulle scene di un teatro lirico temi e vicende appartenenti al presente, se non al vissuto, degli spettatori stessi: le danze, i costumi, il vizio e il lusso, i giochi e le tresche; la tisi stessa di cui muore Violetta. La censura veneziana gli impose di retrodatare di un secolo la vicenda, e questo fatto, unito alla cattiva qualità della prima compagnia di canto, fece probabilmente sì che il debutto dell’opera, avvenuto al Teatro La Fenice il 6 marzo 1853, si risolvesse in un fiasco. Solo un anno dopo Verdi si prendeva però una grande rivincita, con il trionfo dell’opera nella stessa città in cui era prima caduta, e la Traviata cominciava il cammino che la avrebbe presto portata a essere una delle opere più amate dal pubblico di tutto il mondo.
Personaggi |
Interpreti |
Violetta Valéry soprano |
Maria Grazia Schiavo |
Alfredo Germont tenore |
Dmytro Popov |
Giorgio Germont, suo padre baritono |
Giovanni Meoni |
Flora Bervoix, amica di Violetta contralto |
Elena Traversi |
Annina, cameriera di Violetta soprano |
Ashley Milanese |
Gastone, visconte di Letorières tenore | Luca Casalin |
Il barone Douphol, protettore di Violetta baritono | Paolo Maria Orecchia |
Il marchese D’Obigny, amico di Flora baritono | Dario Giorgelè |
Il dottor Grenvil basso | Mattia Denti |
Giuseppe, servo di Violetta tenore | Alejandro Escobar Luigi Della Monica (15, 18, 20, 22) |
Un domestico di Flora baritono | Marco Sportelli Franco Rizzo (15, 18, 20, 22) |
Un commissionario basso | Giuseppe Capoferri Riccardo Mattiotto (15, 18, 20, 22) |
Direttore d'orchestra |
Donato Renzetti |
Orchestra e Coro del Teatro Regio
Allestimento Associazione Arena Sferisterio Macerata e della Fondazione Pergolesi-Spontini
LASCIA UN COMMENTO