Il flauto magico in scena al Regio di Torino dal 30 marzo
In una terra fatata, dove è difficile discernere il bene dal male, il principe Pamino si smarrisce e incontra un buffo personaggio coperto di piume chiamato Papageno. I due giovani, protetti dai poteri magici di un flauto e di un carillon e aiutati da due intrepide ragazze, Pamina e Papagena, sfideranno oscuri personaggi e impareranno a superare le proprie paure. Troveranno anche l’amore: due matrimoni sanciranno un finale doppiamente lieto. Questa è la fiaba labirintica che narra il Flauto magico, l’opera in tedesco che Mozart compose nel 1791, pochi mesi prima di morire.
Nel lavoro c’è spazio per melodie dolcissime, cori possenti e marce solenni, che accompagnano cerimonie ispirate ai riti massonici, situazioni spassose e due arie dal virtuosismo sovrumano, intonate dalla Regina della Notte. I diversi stili musicali si mescolano con geniale maestria creando un capolavoro senza tempo, capace di divertire e di commuovere gli ascoltatori di ogni età. Sesto Quatrini affronta la partitura mozartiana con carisma e con la sua consueta precisione, alla guida di un giovane cast di profilo internazionale. La magia di quest’opera è esaltata dall’originalissimo impiego di proiezioni, ispirate ai cartoon e all’estetica del cinema muto, con le quali gli interpreti dovranno interagire, creando così uno spettacolo fuori dal comune che porta la firma di Barrie Kosky e Suzanne Andrade. Si tratta di una vera esperienza immersiva capace negli ultimi anni di suscitare l’entusiasmo delle platee di tutto il mondo.