Bolzano Festival Bozen 2019 25 luglio - 6 settembre 2019
Bolzano 31 luglio 2019 - A farla da padroni quest’anno ad Antiqua sono il liuto, l’arpa e il clavicembalo, da cui la scelta del titolo della manifestazione curata da Claudio Astronio per il Bolzano Festival Bozen:Un–Plucked.
2 agosto - È il primo concerto a stabilire il benchmark, altissimo, della proposta musicale: il violinista Fabio Biondi e il suo ensemble Europa Galante presentano a Castelmareccio un nuovo programma interamente ispirato alle più disparate allusioni al regno animale nella storia musicale tra Sei e Settecento, che comprende opere di Telemann (Ouverture in sol minore per archi da Suite “La Changeante” TWV55: g2, Entrée von Faunen, Concerto per violino in la maggiore, La rana, TWV 51:A4), Purcell (Monkey dance from the opera The Fairy queen e Butterfly dance), Haendel (Sirens), A. Vivaldi (Concerto per flauto, archi e basso continuo op. 10 n. 3 in re maggiore RV428 Il cardellino e Concerto per violino op. 8 n. 10 in si bemolle maggiore, RV362 La caccia), José Herrando (c. 1720-1763), Sonata El jardín de Aranjuez en tiempo de primavera con diversos cantos de paxaros y otros animalesm, nella trascrizione per archi e flauto di Fabio Biondi.
5 agosto - Il flautista Ashley Solomon, accompagnato al cembalo da Claudio Astronio, tiene alla Cantina Schmid Oberrautner un concerto intitolato con un pizzico di umorismo Father, Son and.. Godfather). Dedicato alle Fantasie e alle Sonate per traversiere e tastiera di Johann Sebastian e di Carl Philipp Emanuel Bach, il programma prevede inoltre opere di Georg Philipp Telemann, che di C.P.E. Bach – suo successore quale Maestro di Cappella a Eisenach - fu padrino di battesimo.
6 agosto - Il concerto d’organo di Maurizio Salerno nella Chiesa Parrocchiale di Gries, intitolato da un versetto dell’Apocalisse “Non danneggiate la terra”, propone un percorso musicale di “Sette riflessioni sul tema (“La Creazione- La Bellezza- La Follia- Il Peccato - Il Dramma- Il Pianto-Il Terremoto“), indagano tra i secoli l’evoluzione del rigore della polifonia teutonica- da Bach, a Buxtehude, a Brahms e a Max Reger – che controbilanciano con una nota di entropia l’estro scarlattiano, e di speranza, con la cantabilita,“Empfindsamer stil” del compositore milanese settecentesco Giovanni Andrea Fioroni.
11 agosto - Il primo di due appuntamenti dedicati ai giovani interpreti è con i Wiltener Sängerknaben, di nuovo alla Chiesa Parrocchiale di Gries. Il coro di voci bianche dirette da Johannes Stecher è una formazione di tradizione antichissima risalente addirittura al 13° secolo, che da allora risulta quasi ininterrotta. Il loro intervento si concentra sull’opera di Palestrina, di William Byrd, e di Heinrich Schütz, forse il compositore tedesco più importante dell’era pre-bachiana, nella cui musica confluiscono tanto gli echi della tradizione musicale veneziana e italiana quanto il rigore della scuola fiamminga.
12 e 14 agosto - Jean Rondeau, tra i più sensibili – e scapigliati - clavicembalisti della scena internazionale, è ospite di due serate: nella prima, tiene un recital solistico dedicato all’ Art de toucher le clavecin, secondo Rameau (dal cui trattato omonimo è tratto il titolo del concerto) Couperin e Royer. Nella seconda, si produce in trio (Jasmin Toccata) con Thomas Dunford al liuto e Keyvan Chemirani al santur – una sorta di antenato, a oriente, del cembalo occidentale, più simile a un Cymbalon – e allo zarb (percussioni persiane). Di quest’ultimo musicista franco iraninano, classe 1968, si scoprirà anche la produzione compositiva, in un programma che contempla inoltre opere di compositori europei poco eseguiti, come Storace, Robert de Visée, e il quasi ignoto liutista e compositore milanese del cinquecento Joan Ambrosio Dalza, oltre a Purcell, Kapsberger, Soler.
17 agosto - il clavicembalista Christophe Rousset incentra il suo recital interamente su Rameau, autore di cui è diventato portavoce internazionalmente apprezzato, sulla scena musicale odierna.
22 agosto – Conclude il percorso l’orchestra giovanile Theresia, che su strumenti originali e con la direzione musicale di Claudio Astronioaffronta un repertorio poco noto che comprende le complete Ouverture Joseph Martin Kraus, compositore tedesco della seconda metà del Settecento attivo alla corte di Re Gustavo III di Svezia, soprannominato – probabilmente per motivi anagrafici - il “Mozart svedese”.
ABBONAMENTI E BIGLIETTI www.ticket.bz.it