A Donata D'Annunzio Lombardi il Premio Puccini 2019
Ed eccola a festeggiare un riconoscimento ancora più importante, certamente il più importante per chi ha dedicato la maggior parte della carriera, come ha fatto il soprano abruzzese, all’autore più amato dell’Opera Italiana: Giacomo Puccini
Il prestigioso Premio Internazionale viene assegnato fin dal 1971 ai migliori interpreti dell’opera lirica pucciniana.
Si legge nelle motivazioni :
"Artista di spicco nel panorama dell'attuale scena lirica, la sua tecnica, la sua musicalità, fanno di lei, oggi, una delle più valide incarnazioni delle eroine pucciniane. Donata D’Annunzio Lombardi ha così formato una galleria di personaggi che dalla ormai lontana Musetta, affrontata agli esordi della carriera per oltre centocinquanta serate, è andata a raffigurare l'effigie di una dolente e appassionata Liù, di una intensa Mimì, di una elegantissima Magda, di una raffinata Butterfly. Nell'ultimo periodo poi il repertorio di Donata D'Annunzio Lombardi si è arricchito di una straordinaria Manon, di una Suor Angelica dolcissima e tragica insieme, fino ad un'intensa Tosca, nei cui tratti si possono riconoscere anche quelli delle più grandi interpreti di ogni tempo. Cantante raffinata, voce dal timbro prezioso e dall’elegante musicalità che ha saputo regalare indimenticabili interpretazioni al pubblico del Festival Puccini di Torre del Lago e dei palcoscenici più prestigiosi del mondo"
L’elenco dei vincitori del Premio annovera dei nomi che hanno fatto la storia della Lirica mondiale.
A inaugurare l’albo d’oro è Rosetta Pampanini, protagonista nel 1930 e nel 1931 delle due prime stagioni pucciniane seguita poi, solo per citare alcuni protagonisti da: Gilda Dalla Rizza, Antonietta Stella, Renata Tebaldi, Magda Olivero, Maria Callas (alla memoria) e, in tempi più recenti, Luciano Pavarotti, Rolando Panerai, Jonas Kaufmann.
Cosa significa per lei aver ricevuto questo Premio?
Significa avere avuto un privilegio assoluto!
Significa un grande amore per Puccini, per il suo genio teatrale e musicale. Significa anche volerlo ringraziare per avermi permesso di realizzare una vita artistica che si è riempita di immensa introspezione, grazie alle sue straordinarie creature femminili.
Amo tutto di Puccini, genio empatico , malinconico e capace di descrivere l’unicità della verità che sta alla base del binomio “amore e morte”.
C’è un fil rouge che la lega a Puccini fin da quando è piccolissima. Ce lo vuole raccontare?
Avevo tre anni e mezzo la prima volta che entrai al Teatro dell’Opera di Roma per vedere La Bohème.
Ero insieme ai miei genitori e ai miei cinque fratelli.
Per me fu una sorta di folgorazione. Ebbi la possibilità , già così piccola, di assistere all’opera da dietro le quinte grazie al soprano, caro amico di famiglia, Miwako Matsumoto che interpretava Mimì . Quella sera successe un fatto che porto dentro di me come un vero e proprio segno premonitore : durante gli accordi strazianti della morte di Mimì , tentai di entrare in scena in lacrime , colpita da quella morte che solo Puccini poteva rendere così commovente... fortunatamente fui fermata e successivamente consolata quando alla fine dell’opera, il povero soprano , mi fece sedere sul leggendario letto di Mimì per spiegarmi che quello era solo un gioco e che prima o poi si sarebbe ripetuto nella musica ! Quella sera, i miei occhi di piccola bambina accolsero per la prima volta , la magnificenza della platea e dei palchi ormai vuoti , che mi sembrarono la bocca di una grande balena!
Fu Franca Valeri che mi riportò dai miei genitori alla fine dello spettacolo sorridendomi, divertita da quella piccola peste bionda che aveva tentato di rovinare il finale dell’Opera . Quella sera dirigeva Maurizio Rinaldi. Dopo venti anni, da quel giorno, partecipai al concorso Mattia Battistini e vinsi per il ruolo di Musetta.
Fu la mia prima Bohème dopo quel battesimo teatrale! E per coincidenza incredibile, mi ritrovai diretta dalla bacchetta di Rinaldi e dalla regia della Valeri.
Seguirono innumerevoli altre recite: tra tutte ricordo il mio debutto alla Scala con Bartoletti e Zeffirelli.
Ancora il filo che mi lega a Puccini :
la prima laurea in Storia della Musica all’università La Sapienza di Roma sul fraseggio di Puccini a confronto con l’Opera italiana del suo tempo .
Sono stati anni di studio profondo di tutte le Opere pucciniane.
Poi , l’incontro con Lorin Maazel che mi consiglio di cambiare il repertorio da lirico leggero a lirico puro e mi volle accanto a lui in concerto, con la mia prima Liù . Grazie alla direzione artistica del festival Puccini , ebbi poi la possibilità di debuttare questo ruolo , in occasione dell’apertura del nuovo Gran Teatro G.Puccini all’aperto nel 2008.
Con Liù, ho inaugurato la Royal House Muscat in Oman , diretta da Placido Domingo e Franco Zeffirelli . Dopo 150 (! n.d.r.) recite come Musetta, arrivò Mimì con le inaugurazioni del Petruzzelli di Bari, seguite poi da innumerevoli recite di madama Butterfly, Magda, Suor Angelica, Manon Lescaut e Tosca in Italia e negli USA .
Oggi il premio Puccini .
Mi sento come una fidanzata nel giorno del suo matrimonio d’amore .
So che un altro speciale evento ha segnato il suo percorso nel Segno di Puccini.
Si, esatto! E' stato l’incontro con il grande Baritono Rolando Panerai.(nella foto con Donata D'Annunzio Lombardi dopo una recita di Boheme in cui il soprano interpretava Mimì n.d.r.) In seguito a quella mia prima Bohème d’infanzia, guardata ed ascoltata in estasi, torturai i miei genitori affinché mi comprassero un disco di questa meravigliosa opera e, dopo poche settimane, mi accontentarono regalandomi l’indimenticabile Bohème - Callas, Di Stefano, Moffo, Panerai!
Ho ancora quel disco che Rolando ha, in tempi recenti, firmato e commentato con intenso affetto ed ironia.
Sembra davvero una predestinata, c’è Puccini da sempre nella sua vita!
Torniamo alle sue interpretazioni.
Otto sono ruoli pucciniani che lei ha vestito:
Musetta , (il ruolo appunto con il quale vinse il Concorso Internazionale Mattia Battistini nel 1991, e che ha interpretato nei più mportanti Teatri del mondo n.d.r.), e poi Liù, Mimì. Butterfly, Manon, Suor Angelica, Magda e Tosca.
Una frase rappresentativa per ogni personaggio pucciniano :
Musetta: La forza pragmatica della bellezza.
Mimì: la soavità caduca
Suor Angelica: la straziante aurora
Butterfly: l’inossidabile piccola grande kamikaze d’amore
Manon: l’ansia di eterno fascino
Liù: la trascendente devozione
Magda:la grazia sensuale della rinuncia
Tosca: l’incandescente forza passionale.
Dedico questo premio a Rolando Panerai , dal profondo del mio cuore, con immensa gratitudine per tutto quello che mi ha insegnato e tramandato con la sua straordinaria arte e amicizia. Lui ha rappresentato per me l’icona del mio sogno pucciniano. Alla mia insegnante Annamaria Meli che lo ha realizzato con immenso amore supportandomi e sopportandomi per oltre 20 anni e al mio Maestro Bill Schuman di New York.


Un grazie di vero cuore a a Donata D'Annunzio Lombardi e complimenti per questo meritatissimo Premio!
L'aspettiamo ancora e presto su www.cantarelopera.com