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Difficile classificazione vocale

19/08/2015
Cara Giulia,
intanto mi complimento con te per l’utilissimo lavoro che attraverso questo blog viene messo a disposizione di tutti. 
Ti scrivo per chiederti un aiuto in un momento di confusione sulla mia voce. Studio canto lirico da alcuni mesi. Ho letto tanto sull’argomento tramite trattatistica varia, siti e blog via web. Ciononostante ho forti perplessità sulla mia classificazione vocale. Ora, quando cantavo nel coro con voce totalmente ineducata (avevo 20 anni) arrivavo al mi3 e mi stancavo; con fatica e in modo assai grossolano raggiungevo il fa#/sol all’acuto e al grave non riuscivo a scendere oltre al fa#-sol1. Negli anni mi sono esercitato parecchio, sempre da autodidatta e non la serietà necessaria, ma mi rendo conto che spesso ho “slabbrato” la voce su varie e differenti regioni. Vorrei studiare seriamente sulla mia voce, anche perché mi è stato caldamente consigliato da molti professionisti ma, allo stato attuale, mi ritrovo in questa situazione: 1) al grave la mattina appena sveglio raggiungo con potenza il fa#1 con un suono molto immascherato nel quale però, stranamente, avverto il posizionamento delle consonanze vibratorie in gola (per cui non so quanto sia valido…); mantenendo una modalità di emissione simile posso scendere - con una sorta di registro che assomiglia al vocal fry - fino al do-do#1; verso metà mattina, solo dopo aver scaldato la voce posizionandola in modo alto, difficilmente scendo oltre il la bemolle: anzi, il sol è già afono. 2) sui centri mi trovo sempre più a mio agio sulla nota si2 seppure in passato percepissi il centro d’equilibrio più in basso. 3) all’acuto sento di avere un passaggio verso il fa-fa#3 ma con buon appoggio svanisce; avverto tuttavia un ulteriore “blocco” verso il la3… forse scurisco troppo deformando il suono, spoggio, porto i suoni troppo dal basso appesantendo l’emissione già dai centri o peggio spingo di forza... 
Mi sono accorto che, emettendo i suoni con leggerezza sulla vocale A, bypasso tutti questi passaggi. Tuttavia il suono risultante è quasi unicamente di testa (un po’ imparentato con l’emissione che utilizzavo come controtenore, non appoggiato) tocco il mi5, quando non il fa-fa#5… Tra l’altro con questa modalità non mi stanco mai anche cantando ripetute “A lunghe” oltre il la, per cui sono portato a pensare che sia una sorta di emissione mista con forte componente di testa; diversamente emetto con un quantitativo di fatica variabile tutti i suoni al di sopra del mi bemolle 3. Secondo alcuni sembro un baritono brillante, secondo altri un tenore drammatico. E io sono solo più confuso. Non mi interessa avere una classificazione per avere un marchio, sia ben chiaro, ma per evitare di cimentarmi su repertori per me impropri e tutelare la voce dai danni.
Puoi aiutarmi a schiarirmi le idee? C’è un modo sicuro e scientifico, oltre al foniatra, per avere una classificazione vocale precisa? Se ci fosse anche solo quest’alternativa medica, sapresti consigliarmene una?. Ci sono alcuni testi che sarebbe bene leggere?Ringrazio anticipatamente.

GIULIA RISPONDE
Carissimo,
ti ringrazio per aver chiesto il mio parere e per i complimenti,
Dunque, dalla tua descrizione iper-dettagliata credo che tu abbia bisogno di semplificare un po’ il pensiero, analizzare un po’ di meno la tua voce e anche di affidarti a qualcuno che ti aiuti nella scelta del repertorio.
La classificazione vocale non è, come ben sai, un metodo scientifico ma uno strumento a-posteriori il cui uso si delinea e si precisa mano a mano che si va avanti con lo studio.
Le indicazioni del foniatra in questo senso costituiscono solo un supporto, ma è compito dell’insegnante di canto indirizzare l’allievo verso il repertorio giusto.
Riguardo la lettura dei testi (...a proposito hai letto “Come canti?” di Antonella Neri?), tutti possono essere utili, aiutano ad allargare le proprie conoscenze e offrono spunti di riflessione e di intuizione, ma certamente non ti serviranno a classificare la voce.
Un caro saluto
 
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