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 Personaggi a nudo 
Serenella Granagni La psicologia del personaggio non è un vezzo, ma il motore e l’anima della drammaturgia.
a cura di Serenella Gragnani
Gilda e Rigoletto
 

Gilda Rigoletto
- Vive con trepidazione la propria adolescenza

- Sente la mancanza di un modello femminile di riferimento reale, tangibile, con il quale rapportarsi

- Idealizzazione della figura paterna, vissuta come appartenente ad un mondo altro, pericoloso, dal quale è necessario essere protette

- Timore e attrazione nei confronti del “mistero” rappresentato dall’identità paterna

- Necessità di conferma del potere del proprio femminile e dell’avvenenza fisica

- Curiosità nei confronti dell’amore e della sessualità

- Senso di colpa per il desiderio fisico

- Incapacità di accettare di aver deluso la figura paterna con conseguente sopravvalutazione degli errori commessi

- Mancanza di fiducia in sé stessi e nel proprio valore

- Idealizzazione del concetto di morte e del sacrificio d’amore

- Scelta dell’esecuzione-suicidio come espiazione e fuga dalla realtà
- Personalità segnata dall’handicap fisico e dal relativo danno estetico

- Avversione nei confronti della società circostante

- Odio per l’autorità costituita, ritenuta inadeguata, con aspetti di gelosia latente per l’esuberanza sessuale del proprio padrone

- Invidia nei confronti dell’amoralità circostante, vissuta come liberatoria e appartenente soltanto ai ricchi

- Uso distorto dell’arma del riscatto individuata nell’imposizione ai più deboli del dolore psicologico e dello scherno

- Bisogno compulsivo di arginare il terrore della derisione spargendola sugli altri

- Attrazione profonda traslata in repulsione per il corpo, proprio e altrui, ritenuto la fonte di ogni male, il depositario del peccato originale

- Idealizzazione della donna angelicata, capace di amare per compassione e tenerezza e profondo senso di colpa nell’averla “uccisa” facendola partorire

- Incapacità di scendere a patti con la propria menomazione e con il proprio aspetto fisico

- Gestione affannosa della sessualità

- Necessità di perpetuare nella figlia le caratteristiche idealizzate nella donna amata

- Incapacità di riconoscere la fanciulla come un individuo a se stante e non come una proiezione del proprio riscatto

- Inadeguatezza nell’accettare le pulsioni sessuali ed affettive della figlia

- Negazione di sé perpetrata attraverso l’uso costante della “maschera”: quella del Buffone per la società, quella del Buon Padre Misterioso per Gilda

- Buone capacità oratorie ed uso raffinato dell’ironia e dell’arguzia

- Crudeltà e vigliaccheria latenti

 
    23/08/2011
    Serenella Gragnani
 
 

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