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News    |    anno 2014

L'Elisir d'Amore apre la Stagione Lirica 2013/14 di Ancona

venerdì 31
gen 2014
Al via la Stagione Lirica di Ancona 2013/4 che si apre con L’elisir d’amore venerdì 31 gennaio ore 20.30 con replica domenica 2 febbraio alle ore 16.00. L’opera vede sul podio il direttore d’orchestra Jader Bignamini, regia e luci sono di Arnaud Bernard, interpreti: Francesco Meli (Nemorino), Serena Gamberoni (Adina), Bruno Praticò (Il dottor Dulcamara), Alexey Bogdanchikov (Belcore), Marta Torbidoni (Giannetta), Alessandro Mor (assistente di Dulcamara), scene e proiezioni sono di Carlo Fiorini, i costumi di Carla Ricotti, coregista e assistente alla regia è Stefano Trespidi, assistente ai costumi Giulia Pasetti. L’opera è una nuova produzione Fondazione Teatro delle Muse, allestimento Circuito Lirico Lombardo. Il direttore d’orchestra dirigerà la FORM-Orchestra Filarmonica Marchigiana e il Coro Lirico Marchigiano “V.Bellini” sarà guidato dal maestro Carlo Morganti

- Con l’Elisir nasce qualcosa di nuovo, che non assomiglia né è assimilabile a nulla, in cui la novità si caratterizza negando sé stessa in quanto tale - ha dichiarato il direttore artistico della Stagione Lirica di Ancona, Alessio Vlad - Non è cosa da poco: le formule compositive e drammaturgiche dell’epoca rimangono tutte ma è come se fossero sospese, fissate in aria così da poter essere viste e considerate da una parte e dall’altra, dal dritto e dal rovescio. Mai rivoluzione nel linguaggio è avvenuta in modo così perfetto e radicale senza stravolgere né negare nulla; semplicemente riuscendo a far convivere elementi tra loro contrapposti, trovando un equilibrio che fa di quest’opera un esempio unico ed irripetibile nella sua perfezione.-

L'elisir d'amore è un'opera in due atti di Gaetano Donizetti su libretto di Felice Romani. Definita in partitura «melodramma giocoso», rientra a pieno titolo nella tradizione dell'opera comica, anche se in essa trova ampio spazio l'elemento patetico, che raggiunge la sua punta più alta nel brano più noto: la romanza cantata dal protagonista Nemorino, Una furtiva lagrima, brano entrato - come del resto l'intera opera - nel cosiddetto repertorio. 
L'opera andò in scena per la prima volta il 12 maggio del 1832 al Teatro della Cannobiana di Milano, che l'aveva commissionata in sostituzione di un'opera che non era stata preparata in tempo da un altro autore. Romani aveva derivato il libretto da un testo scritto l'anno prima da Eugène Scribe per il compositore Daniel Auber, Le Philtre (Il filtro).
Donizetti ebbe a disposizione solo quattordici giorni di tempo per consegnare il suo lavoro, sette dei quali servirono a Romani per adattare il testo di Scribe. Fin dal suo apparire, l'Elisir ebbe un grande successo con trentadue repliche consecutive. A farlo immediatamente amare dagli appassionati della lirica è in particolare la tipica melodia donizettiana che anche in questo caso accompagna motivi piacevoli che bene mettono in risalto la vena buffa del compositore bergamasco, capace di trasformare con agile inventiva la risata in sorriso, sia pure talvolta velato di malinconia.

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