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Le interviste

Il Meccanismo3 ed Uso Professionale dei Registri di Fischio, Flauto_in_M3 e Sibilo

martedì 15
nov 2011
Antonio Di Corcia

E’ con molto piacere che accolgo la richiesta di Antonio Di Corcia di organizzare un seminario sui registri vocali acuti.
Come altri, (forse tutti quelli che riguardano il canto),  anche questo  tema è al centro di  molte discussioni arricchite di nuovi spunti e contenuti da quando l’indagine scientifica e la fisiologia si occupano dei meccanismi vocali .
Antonio Di Corcia appartiene a quel tipo di cantante che ha voluto, partendo dalla propria esperienza, approfondire alcuni aspetti della voce, proprio con il supporto di studi scientifici. E lo ha fatto su sollecitazione e invito del  Prof. Franco Fussi con il quale ha condotto gli studi a Ravenna.

Il seminario si terrà a Roma il 14 Gennaio 2012 presso la sede dell’Università e-Campus in via del Tritone 169.
https://www.cantarelopera.com/l-associazione/i-corsi-in-aula-dettaglio.php?IDC=6

Ma chiediamo ad Antonio di illustrarci brevemente il suo lavoro.

Che cos'è un registro vocale?"
Rispondere semplicemente a questa domanda vorrebbe dire trascurare del tutto la storica "Questione sui Registri" che da tempo confonde e si confonde, dando al termine Registro svariate accezioni. Ma lo faremo comunque, definendo come Registro Vocale (sia esso relativo al parlato che al cantato) "una serie di note contigue timbricamente omogenee, prodotta da uno stesso meccanismo laringeo in diretta relazione agli adattamenti del Vocal Tract e dei fenomeni percettivi risonanziali e di consonanza ad essi correlati". 

Cosa si intende per  Meccanismo3, per Registro di Fischio, di Flauto_in_M3 e di Sibilo? 
Quando si parla di meccanismo3 ci si riferisce al quarto ed ultimo dei meccanismi di vibrazione laringea (rispettivamente M0-M1-M2-M3), responsabile del settore sovracuto di una estensione vocale. In questo meccanismo3 rientra ciò che la didattica riconosce percettivamente come registro di fischio (e cioè una serie di note contigue con pari caratteristiche timbriche che, in questo caso, simulano il fischio) e che la Scienza Vocale riconduce qualitativamente ad un emissione in assenza (o forte riduzione al bordo libero) di vibrazione cordale.
Già noto agli appassionati, il Registro di Fischio, tipico del canto moderno, è per intenderci quello usato da Mariah Carey o dai due Guiness World Record Georgia Brown e Adam Lopez nei loro particolari ed acutissimi virtuosismi. Ma questa ricerca ha messo in evidenza come molte emissioni in Registro di Flauto, tanto importanti nei sovracuti dei soprani leggeri oltre il do acuto, avvengano proprio in questo meccanismo3. Il Sibilo invece, è un’estremizzazione poco estetica del fischio,  volta alla ricerca del settore acutissimo (dopo la 7a ottava e verso la 9a), usato prevalentemente nelle vocalizzazioni dagli improvvisatori vocali o dai “fanatici dell’acuto”.

 Il cosiddetto "Registro di Fischio" è stato fino ad oggi poco indagato. Può spiegarci perché?
Premesso che il “fischio” è un suono considerato discograficamente valido solo a partire dagli anni ’70, si può affermare (e parlo per esperienza personale) che la scarsa e confusa letteratura su questi tre Registri (Flauto in M3, Fischio e Sibilo) sia dovuta ad una serie di difficoltà nell'indagare scientificamente proprio il meccanismo laringeo che ne è alla base; prima fra tutte l'assenza di “fischiatori” da osservare (soprattutto maschili), poi l’inadeguatezza degli strumenti d’indagine  comunemente utilizzati e la molteplicità dei comportamenti fonatori coinvolti, sicuramente causa di ulteriore confusione. Già in alcuni trattati foniatrici dell'Ottocento ci sono citazioni relative all'osservazione laringea durante la produzione di sovracuti in apparente assenza di vibrazione dell’onda mucosa. Ma il Registro di Fischio compare in letteratura solo agli inizi degli anni Ottanta (Van Deinse JB. Registers. Folia Phoniatr. 1981), per ora associato alla sola voce femminile. Allora però, il termine di Registro era ancora legato in modo confuso alla prima definizione del Garcia, e quando si parlava di Registro alcuni autori si riferivano al Meccanismo di Vibrazione Laringea soggiacente, mentre altri si riferivano agli aspetti percettivo-risonanziali e/o di consonanza di una determinata emissione (ma questo è uno degli argomenti che verranno affrontati nel Corso). Saranno i fisici acustici Roubeau, Henrich e Castellengo che negli anni Novanta cominceranno ad introdurre la nozione di meccanismo e la distingueranno da quella di registro. Il nostro studio ha come scopo quello di implementare i loro magistrali lavori tramite una ricerca più approfondita sul meccanismo3, sia per cominciare a colmare il “vuoto” nella letteratura in tale ambito, ma anche per offrire nuovi spunti alla didattica, essendo io un insegnante di canto moderno e ricercatore che, oltre ad aver affrontato le varie tecniche di canto (lirica compresa), le ha comparate terminologicamente parlando.

Quando inizia il suo studio del registro di fischio e perchè ha iniziato ad interessarsi all'argomento?
La prima volta che ho ascoltato un fischio, era l'Agosto del 1988, avevo 11 anni e mi trovavo sotto il palco ad ascoltare un concerto. La cantante avea un look aggressivo alla Grace Jones e  una voce dal fascino evocativo, almeno per me che avevo da poco deciso di “voler fare il cantante da grande”... ad un certo punto spalancò la bocca ed un cielo pieno di gabbiani ne uscì fuori! Era questa la grande voce di Giuny Russo e mai avrei pensato un giorno di dovermi occupare di quei suoni impossibili che lei eseguiva passando da un registro ad un altro con inaudita disinvoltura. Prima di questo lavoro però, cominciato nel dicembre del 2009 a seguito dell’invito del Prof. Fussi ad occuparmene, non avevo assolutamente mai provato a riprodurre questi suoni, anche perché non appartenevano al mio stile e mi sembravano più una risposta dal gusto caricaturale ed imitativo riferita all’incapacità di un cantante moderno di emettere i sovracuti dei soprani leggeri. Quanto mi sbagliavo...visto che alcuni soprani leggeri adoperano il M3 inconsapevolmente proprio per passare il do acuto, “flautando” il suono che diventa perciò, etereo. Comunque, credo che il dott. Fussi nell’invitarmi pensasse che, come sopranista, potessi svilupparlo o addirittura già possederlo, offrendo così alla Ricerca una variante maschile. Il problema è che non lo possedevo affatto! Che panico in quei primi mesi! E a nulla è valso cercare di imitare l'imitazione dei fischi degli animali, dei rumori, delle voci femminili come Mariah Carey, Georgia Brown ed altri!. Nella mia voce il fischio (e il soggiacente M3) è comparso a seguito di un’intuizione che è stata alla base della mia personale “riscoperta” e di tutto lo studio svolto successivamente.

L’estensione fisiologica standard che si riesce ad ottenere dopo il training, arriva a coprire anche un Mib6 (nomenclatura europea – Mib7 secondo quella americana).
Sono quindi, quasi due anni di ricerca continua tra Ravenna e Pescara, la quale ha incuriosito vari professionisti di altre nazioni, dato che il Registro di Fischio è un suono “importato”. Essendo comunque un argomento nuovo, va continuamente aggiornato e talvolta rettificato, rielaborandone costantemente i dati. Dunque, una ricerca ancora oggi in movimento, soprattutto nell’ambito didattico e nell’approccio al training. Questo argomento infatti, non è attualmente supportato da alcuna metodologia; anzi, sembra non agganciarsi affatto neanche alla terminologia adottata dai metodi più diffusi.

Come è stato condotto lo studio?
Come già detto ci siamo imbattutti in svariate difficoltà. E’ stato necessario formare prima un database eterogeneo di 57 individui che si sottoponessero inizialmente ad un training sperimentale atto ad ottenere un suono “fischiato” e successivamente, alle indagini con strumenti ad alta precisione a causa dell’inadeguatezza degli strumenti “più comuni”. Questo perché tali strumenti sono finalizzati ad indagare l'attività del sistema vibratorio tramite la conduttanza cordale; mentre si ricorda che il M3 produce suoni acutissimi anche fino alla 9 ottava, in assenza di vibrazione e talvolta di contatto glottico. Quindi, è stato necessario “attrezzarci” a dovere, adottando uno Stroboscopio ad Alta Velocità in grado di scattare migliaia di fotogrammi al secondo; unitamente ad un Software Spettrogramma ad ampio campo spettrale (fino a 20.000Hz), visto che gli armonici prodotti da un fischio coinvolgono lo spettro vocale fino a 18.000Hz.

Durante il Corso le informazioni raccolte grazie a queste tecniche “meno comuni”, verranno mostrate e spiegate. La sessione più complessa, per assurdo, è stata però quella dedicata all’analisi acustico percettiva effettuata grazie ad un gruppo di esperti (insegnanti, cantanti, foniatri, logopedisti ecc...), atta a definire qualitativamente i margini del range vocale del Registro di Flauto in M3, di Fischio,  e di Sibilo; proprio perché questa analisi ha carattere di soggettività, e dunque mettere d’accordo tutti (compreso il sottoscritto) non è stato proprio facile...per fortuna hanno inventato la media matematica!

Dallo studio alla pratica: come si svolge il Corso?
In realtà, dovremmo dire dalla pratica allo studio, perché la totale assenza di una didattica finalizzata all’ottenimento di tali sonorità ha reso necessaria un’ampia sperimentazione attraverso esercizi atti a sviluppare il suono e poi a gestirlo in senso professionale, senza la quale sperimentazione non sarebbe stato possibile improntare l’indagine scientifica. La quantità notevole di rapporti sull’approccio e i vari esercizi adottati, hanno fatto scaturire un Protocollo di riscoperta del fischio/M3 abbastanza preciso. Importante però, capire il senso di quello che si fa. E perciò la pratica è preceduta da una sessione di teoria dove verra'verrà spiegato totalmente l’argomento, tramite la visione di stroboscopie ad alta velocità, spettrogrammi in tempo reale, esempi audio, che faranno capire NON SOLO il meccanismo3, ma spiegheranno  indirettamente anche tutti gli altri “classici” meccanismi e Registri ad essi associati, senza allontanarsi troppo dal tema centrale. Quindi, nella prima parte del corso si spiegherà teoricamente quello che succede “sotto” un determinato registro, mentre nella seconda parte si proverà a sviluppare, controllare e gestire il suono prodotto in questo meccansimo3.

Una considerazione per concludere
Lo scopo di  introdurre questo lavoro scientifico in un corso specifico, è quello di tentare (senza presunzione alcuna) di offrire ai professionisti della voce cantata una più chiara e lineare visione di quello che accade durante le diverse emissioni. Come docente che collabora con foniatri, terapisti e reparti ospedalieri, sento il dovere di sapere quanto più possibile per “tutelare” e guidare i miei allievi; come relatore/ricercatore è fondamentale illustrare e spiegare in modo chiaro quanto alle diverse ricerche effettuate, preoccupandomi anche di essere stato compreso; come cantante, desidero sapere quello che sto facendo nei vari registri che affronto, i quali dipendono dallo stile e dal genere che sto eseguendo...dal fry al growl, dal fischio al cry, dal basso all’acuto/sovracuto, dall’aperto al coperto e così via...nel sincero ed unico tentativo di trasferire chiaramente le mie conoscenze dell’argomento in questione.

Appuntamento a Roma il 14 Gennaio per questo interessantissimo Seminario.
https://www.cantarelopera.com/l-associazione/i-corsi-in-aula-dettaglio.php?IDC=6

 
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